«YAHWEH» É SIGNORE, «ELOHIM» É DIO

Nella maggioranza delle traduzioni della Sacra Scrittura, il Nome del Signore, Yahweh, viene tradotto con Signore. Purtroppo non possiamo approfondire la ricchezza del significato del Nome Yahweh. Tradotto sarebbe: “Colui che è ab eterno”. È il Nome del Patto del Signore nell’Antico Testamento. Per questo, il Nome Yahweh viene sempre usato in relazione con quello di Elohim. Nelle nostre Bibbie, ovunque sta la parola Dio, troviamo nel testo originale la parola Elohim. Così Yahweh è Signore, Elohim è Dio. Questi due concetti appaiono insieme per la prima volta in Genesi 2:4 dove si parla di Dio il Signore, cioè di Elohim Yahweh.

In Esodo 6:2 sta scritto: “Dio parlò a Mosè e gli disse: «Io sono il Signore. Io apparvi ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, come il Dio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro con il mio nome di Signore»”.

Come Dio il Signore si manifestò nell’Antico Testamento nel Nome Yahweh, così nel Nuovo si manifesta nel Nome Gesù. Per questo, come vedremo più avanti, i seguenti concetti vanno insieme: Dio–il Signore, Elohim–Yahweh, Emmanuele–Gesù, come Padre–Figliuolo. Poiché nella Scrittura i nomi hanno un significato, vogliamo brevemente vedere ancora qualcosa. Se non comprendiamo la rivelazione di Dio nell’Antico Testamento, come potremmo allora comprenderla nel Nuovo? La storia della salvezza comincia con Genesi, capitolo 1, e finisce con Apocalisse, capitolo 22. È lo stesso Dio e lo stesso Signore che incontriamo nell’Antico e nel Nuovo Testamento. L’Antico Testamento forma il fondamento per il Nuovo. La Parola dei profeti è il fondamento per la Parola degli apostoli.

Per ritornare al concetto già menzionato di Elohim, va detto che prima appare la parola El, poi segue la parola Elohim. La parola El è al singolare e indica Dio stesso, senza descriverLo in nessun speciale rapporto. Invece la parola Elohim appare al plurale e descrive questo unico Dio nella Sua molteplice manifestazione, cioè quale Creatore, Sostenitore, Salvatore, Re, ecc. Così nella parola El troviamo descritto Dio stesso, e nella parola Elohim vediamo tutto quanto Dio è. Quel che nell’Antico Testamento è chiamato Dio–Elohim, nel Nuovo Testamento è Dio–Padre. Quel che nell’Antico Testamento è chiamato Signore–Yahweh, nel Nuovo Testamento è Signore–Gesù. Come il Dio invisibile divenne visibile nell’Antico Testamento sotto forma di Signore, così lo stesso Dio invisibile divenne visibile nel Nuovo Testamento nel Signore Gesù. Una volta nel Nome di Yahweh e, la seconda volta, nel Nome di Gesù, una volta sotto forma di un angelo, una seconda volta sotto forma di un uomo. Nel Nuovo Testamento Dio viene chiamato Padre e il Signore viene chiamato Figliuolo; come non si può parlare di due persone quando si tratta di Dio e del Signore, così nemmeno si può parlare di due persone quando si tratta del Padre e del Figliuolo. Sebbene vedremo in molti altri concetti l’unità del Padre e del Figliuolo, ci serva fin d’ora da introduzione a questo grande mistero. Come abbiamo già detto, la sillaba El vuol dire Dio stesso. Così vogliamo vedere più da vicino questa rivelazione nel Nuovo Testamento.

In Isaia 7:14 sta scritto: “Ecco, la vergine concepirà, e partorirà un Figliuolo; e tu chiamerai il suo nome Emmanuele”. Questa è una profezia riguardante Gesù Cristo che doveva nascere quale Figliuolo e doveva ricevere il Nome di Emmanuele affinché ognuno sappia chi Egli è. In Matteo 1:23 questo Nome viene riprodotto nel suo significato divino. Sta scritto infatti che il Nome Emmanuele, tradotto letteralmente, significa: Dio con noi. In nessun altro brano possiamo vedere con tanta chiarezza che le due lettere El vogliono dire Dio stesso. Così il Figliuolo è l’Emmanuele e riceve il Nome di Gesù. Il Nome Gesù significa: il Signore è Salvatore. Egli, il Salvatore, deve liberare il Suo popolo dai suoi peccati. Affinché nessuno potesse vedere nel Figliuolo un’altra persona se non Dio stesso, Dio ha preso le necessarie disposizioni e ha detto chi è l’Emmanuele, cioè Dio con noi. Non un altro Dio, ma lo stesso Dio eterno. È necessario sapere questo per poter comprendere il Nuovo Testamento. In Isaia 9:5 viene confermata questa realtà: “Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace…”. Come può essere detto con riferimento al Figliuolo che Egli è il Dio potente e il Padre eterno? Eppure è proprio così! Infatti questo mistero è grande, beato chi può comprenderlo. Così vediamo che il Padre è nel contempo il Figliuolo. Chi nega questo dovrebbe leggere quel che sta scritto in 1 Giovanni 2:22-23.

Chiunque non crede che il Padre stesso venne rivelato nel Figliuolo, come disse il profeta, un giorno sarà deluso. Soltanto chi crede come dice la Scrittura è un vero Cristiano. Come abbiamo visto, la Scrittura dice che il Figliuolo è il Padre eterno, Egli è Emmanuele. Come nell’Antico Testamento troviamo le parole Elohim–Yahweh, così vediamo nel Nuovo le parole Emmanuele–Gesù.

Questo è avvenuto per mostrarci che il Dio dell’Antico Testamento è il Dio del Nuovo. Il Signore dell’Antico è pure il Signore del Nuovo Testamento. L’unità di Dio non ha bisogno di essere dimostrata, poiché ci è chiaramente descritta nella Bibbia. Anche il Signore Gesù stesso non disse mai: “Io e il Padre siamo due”, come si insiste a dire e a credere oggi, ma come scritto in Giovanni 10:30: “Io ed il Padre siamo uno”.

Come Elohim–Yahweh è Dio, il Signore, così Emmanuele– Gesù è Dio, il Signore. Questa è l’eterna verità.

Chi desidera convincersi che la sillaba El indica Dio stesso deve semplicemente leggere il significato dei nomi che cominciano o terminano con El. Così per esempio: Isra–el (Israele) = combattente di Dio, Joel (Gioele) = Yahweh–Dio, Daniel (Daniele) = eroe di Dio, Bethel = casa di Dio, ecc.

Sia accordato a ciascuno di poter riconoscere che Gesù Cristo è Dio stesso manifestato quale uomo! L’apostolo Paolo lo dice in l Timoteo 3:16: “E, senza alcun dubbio, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato fra i Gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria”.

In Giovanni l:l sta scritto: “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”. Nel versetto 14 sta poi scritto: “E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi…”.

Dio stesso è la Parola che divenne carne in Gesù Cristo. In questo modo il Padre si è manifestato nel Figliuolo, ma il tempo è vicino in cui il Figliuolo sarà manifestato nel Padre.

Ecco ancora alcuni passi biblici che trattano questo mistero. In 2 Corinzi 6:17-18 sta scritto: “Perciò «Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo; ed io v’accoglierò, e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuolie per figliuole, dice il Signore onnipotente»”. Il giorno dell’Eternità è vicino, giorno in cui tutti i veri figliuoli di Dio verranno manifestati quali figliuoli e figliuole di Dio e il Signore, l’Onnipotente, sarà il nostro Dio e Padre, come abbiamo letto nella Sacra Scrittura. Come Dio si è manifestato quale Signore per riscattare la Chiesa, così quando la Chiesa di Gesù Cristo sarà compiuta, il Signore verrà manifestato quale Dio. A questo riguardo sta scritto in Apocalisse 21:2-5: “E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere giù dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii una gran voce dal trono che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli, e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate». E Colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere»”.

E voi saprete che io sono l’Eterno, il vostro Dio, che dimora in Sion, mio monte santo; e Gerusalemme sarà santa, e gli stranieri non vi passeranno più” (Gioele 3:17).

Ascoltate, o popoli tutti! Presta attenzione, o terra, con tutto quello che è in te! E il Signore, l’Eterno, sia testimonio contro di voi: il Signore, dal suo tempio santo. Poiché, ecco, l’Eterno esce dalla sua dimora, scende, cammina sulle alture della terra…” (Michea 1:2-3).

L’Eterno, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un Potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per via di te, si acqueterà nell’amore suo, esulterà, per via di te, con gridi di gioia” (Sof. 3:17).

E l’Eterno, il loro Dio, li salverà, in quel giorno, come il gregge del suo popolo; poiché saranno come pietre d’un diadema, che rifulgeranno sulla terra” (Zac. 9:16).

Io dirò: «È il mio popolo!» ed esso dirà: «L’Eterno è il mio Dio!»” (Zac. 13:9)

“… e l’Eterno, il mio Dio, verrà, e tutti i suoi santi con lui” (Zac. 14:5).

Ancora alcune parole su questo tema prese dall’ultimo libro della Bibbia. In Apocalisse 1:7 si parla del ritorno del Signore Gesù. Nel versetto 8, il Salvatore che ritorna si presenta con le parole: “Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Iddio che è, che era e che viene, l’Onnipotente”. Gesù Cristo parla qui quale Dio, il Signore, anzi quale l’Onnipotente. Anche in Apocalisse 4:8 il Signore ci viene descritto come l’Iddio onnipotente: “Santo, santo, santo è il Signore Iddio, l’Onnipotente, che era, che è, e che viene”. Anche in Zaccaria 14:5 leggiamo che Dio, il Signore, viene; infatti sta scritto: “… e l’Eterno, il mio Dio, verrà, e tutti i suoi santi con lui”. “Noi ti ringraziamo, o Signore Iddio onnipotente che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo gran potere, ed hai assunto il regno” (Apoc. 11:17). “Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veritiere sono le tue vie, o Re delle nazioni” (Apoc. 15:3). Troviamo le stesse parole anche in Apocalisse 16:7 e 19:6. In Apocalisse 21:5-6 leggiamo poi: “E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io fo ogni cosa nuova», ed aggiunse: «Scrivi perché queste parole sono fedeli e veraci… Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine… Chi vince erediterà queste cose; e io gli sarò Dio, ed egli mi sarà figliuolo»”. In Apocalisse 22:3-5 sta scritto: “E non ci sarà più alcuna cosa maledetta; e in essa sarà il trono di Dio e dell’Agnello; i suoi servitori gli serviranno ed essi vedranno la sua faccia e avranno in fronte il suo nome”.

Qui si parla del trono di Dio e dell’Agnello, però bisogna prestare attenzione al fatto che il testo è al singolare. Difatti sta scritto: “I suoi servitori” e non “i loro servitori”; inoltre vediamo che essi “gli serviranno” e non “li serviranno”; poi “essi vedranno la sua faccia” e non “essi vedranno la loro faccia”; e ancora: “essi avranno in fronte il suo nome” e non “il loro nome”. Come abbiamo potuto constatare trattando il tema del battesimo, il Nome del Padre è anche il Nome del Figliuolo, secondo quanto ci viene indicato ancora una volta nell’Apocalisse. In un’altra meditazione abbiamo visto che l’immagine di Dio è l’immagine di Gesù Cristo (2 Cor. 4:4-6).

In Apocalisse 22:6 sta scritto: “Queste parole sono fedeli e veraci; e il Signore, l’Iddio degli spiriti dei profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve”.

Qui il Signore si presenta come il Dio degli spiriti dei profeti. In relazione con questo, abbiamo la parola di Apocalisse 19:10: “La testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia”. In Apocalisse22:7 leggiamo: “Ecco, io vengo tosto. Beato chi serba le parole della profezia di questo libro”. Questa è l’esortazione del Signore che ritorna. In Apocalisse 22:12 sta scritto: “Ecco, io vengo tosto, e il mio premio è meco per rendere a ciascuno secondo che sarà l’opera sua”.

Alla fine dell’Apocalisse, Colui che ci parla si presenta con queste parole: “Io Gesù ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese” (Apoc. 22:16). Basta soltanto confrontare Apocalisse 22:6 con Apocalisse 22:16. Nel versetto 6 sta scritto che Dio, il Signore, ha mandato il Suo angelo; nel versetto 16 sta scritto che Gesù ha inviato il Suo angelo. Non dovrebbe ognuno riconoscere adesso che Dio, il Signore, l’Emmanuele, è Gesù?

In Apocalisse 22:18-19 abbiamo l’esortazione finale che noi tutti dovremmo prendere a cuore: “Io lo dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro: Se alcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro; e se alcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Iddio gli torrà la parte sua dell’albero della vita e della città santa, delle cose scritte in questo libro”. Nel versetto 20, Colui che ci parla prende da noi commiato con le parole: “Colui che attesta queste cose, dice: «Sì; vengo tosto!» Amen! Vieni, Signore Gesù!”.

Che questo breve esposto possa essere d’aiuto a ciascuno per comprendere meglio i temi che seguiranno. Inoltre raccomando a tutti di leggere l’ultimo libro della Bibbia in riferimento alla Deità, poiché esso tratta la rivelazione di Gesù Cristo. Nell’Apocalisse, il Signore Gesù Cristo ci viene rivelato nella Sua Deità.


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