IL
BATTESIMO BIBLICO
Tutta la
Cristianità esegue il battesimo, ma purtroppo, non senza deviazioni; per questo
motivo tratteremo anche il tema del battesimo, considerando come veniva eseguito
all’inizio della Chiesa neotestamentaria, secondo la Sacra Bibbia.
Probabilmente alcuni lettori si scandalizzeranno nell’apprendere che molti, i
quali ufficiano quali servi di Dio, sono nell’errore. Le Chiese ufficiali, le
Chiese e le Comunità libere non sempre si attengono alla Sacra Scrittura,
osservando le proprie disposizioni e conoscenze.
Il Signore
dice: “Chi avrà creduto e sarà stato
battezzato sarà salvato…” (Marco 16:16). Il Signore stesso pone la
prima condizione per il battesimo: che il battezzando creda. Come sta scritto
nell’epistola dell’apostolo Paolo ai Romani, “la
fede viene dalla predicazione, e la predicazione avviene per mezzo della parola
di Cristo” (Rom. 10:17). Per questa ragione il mandato era di predicare
l’Evangelo e di battezzare soltanto dopo coloro i quali sarebbero diventati
credenti.
Questa
realtà viene confermata nella prima predicazione dell’apostolo Pietro e
nell’intera pratica apostolica: “Quelli dunque i quali accettarono la sua parola furon battezzati…”
(Atti 2:41). È importante che, anzitutto, le persone ascoltino la predicazione
della Parola di Dio e prendino la loro decisione personale per Cristo.
Il
seguente esempio conferma che la fede personale è una condizione inalienabile
per il battesimo biblico. L’evangelista Filippo venne mandato dallo Spirito di
Dio da un ministro Etiope che, durante il viaggio di ritorno da Gerusalemme,
leggeva sul carro il libro del profeta Isaia. Filippo gli annunciò l’Evangelo
e, in seguito, l’uomo disse spontaneamente: “Ecco
dell’acqua; che impedisce che io sia battezzato?”. L’uomo di Dio
sapeva della necessità della fede e rispose al sovrintendente: “Se
tu credi con tutto il cuore, è possibile. L’eunuco rispose: Io credo che Gesù
Cristo è il Figliuol di Dio. E comandò che il carro si fermasse; e discesero
ambedue nell’acqua, Filippo e l’eunuco; e Filippo lo battezzò” (Atti
8:36-38). Al tempo di Giovanni Battista, del nostro Signore e degli apostoli, si
battezzava soltanto per immersione.
Entrambi, sia colui che veniva battezzato sia chi battezzava entravano
nell’acqua. Fu così anche al battesimo di Gesù Cristo: “Gesù,
appena fu battezzato, salì fuor dell’acqua…” (Mat. 3:16). Un
battesimo in cui il battezzando non entra nell’acqua per poi esservi
completamente immerso, non è né il battesimo ordinato da Cristo né quello
praticato dagli apostoli — dunque non corrisponde al modo biblico di
battezzare.
I
discepoli avevano capito molto bene il loro Signore e quel che aveva detto: “Chi
avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato…” (Marco 16:16).
Nella Sacra Bibbia non si accenna al fatto che i neonati sarebbero stati
battezzati, né questo avvenne nei primi secoli dopo Cristo; non si parla di
padrini o madrine di battesimo, né tantomeno della liberazione dal peccato
originale dei neonati tramite il battesimo, né del fatto che sarebbero
diventati dei figliuoli di Dio a loro insaputa. L’espressione «peccato
originale» non sta scritta nella Sacra Bibbia, come non sta scritto nulla
riguardo ad una nuova nascita tramite il battesimo. Chi accetta la Parola di Dio
come l’assoluta Verità si lascerà convincere dalla Sacra Scrittura stessa,
perché solo la Parola di Dio è determinante per quanto concerne le questioni
riguardanti la fede.
Come
appare chiaramente dalla prima predicazione di Pietro apostolo e da tutti gli
altri casi, il ravvedimento — cioè il
pentimento (Rom. 2:4) che conduce alla conversione a Cristo — deve
precedere il battesimo. Un neonato non può avere conoscenza del peccato né
provare pentimento, di conseguenza, l’aspersione dei neonati non è battesimo.
Il dogma che dice: «Al posto della circoncisione, del segno dell’Antico
Patto, è subentrato nel Nuovo Testamento il battesimo» non è giusto, poiché
non è biblico.
Ci sono
teologi che cercano una scappatoia per giustificare il «battesimo dei neonati»
e, riferendosi agli Atti degli apostoli, capitolo 16, versetto 33, dove sta
scritto che il carceriere di Filippi fu battezzato con tutti i suoi, asseriscono
che probabilmente tra loro c’erano dei bambini, anche se questo fatto non
viene confermato dal racconto. Sta scritto che prima del battesimo, “annunziarono
la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua”. È
evidente che si tratta di una casa in cui delle persone udirono la Parola di Dio
tramite la predicazione, vennero alla fede in Cristo e si fecero battezzare.
Altri, per
il «battesimo dei neonati», si appellano alle parole di Gesù: “Lasciate
i piccoli fanciulli venire a me…” (Marco 10:14), ma continuando a
leggere si constaterà che il Signore non asperse i bambini, ma “presili in braccio ed imposte loro le mani, li benediceva” (Marco
10:16).
Alcuni non
attribuiscono importanza al battesimo, appellandosi alle seguenti parole
dell’apostolo Paolo: “Perché Cristo
non mi ha mandato a battezzare ma ad evangelizzare” (1 Cor. 1:17). Questo
versetto non annulla il mandato missionario di predicare l’Evangelo e di
battezzare, ma dimostra soltanto che l’apostolo Paolo si dedicava soprattutto
alla predicazione e all’insegnamento, lasciando il battezzare ad altri
fratelli.
Gli
storici della Chiesa hanno pure notato che, nel Cristianesimo primitivo e nei
primi secoli, coloro che erano diventati credenti furono battezzati nel
Nome di Gesù Cristo e non nella formula «nel Nome del Padre, del Figliuolo
e dello Spirito Santo», come fu dalla nascita della Chiesa romana in poi (Dr.
J.J. Herzog, Abriß der gesamten Kirchengeschichte, Vol. I,
pag. 29; K.D. Schmidt, Grundriß der Kirchengeschichte, pag. 73 e altri). L’ordine
di battezzare: “Andate dunque,
ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel
nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo…” (Mat. 28:19)
venne compreso ed eseguito in modo giusto dagli apostoli e nel tempo
postapostolico. Chi legge con attenzione si accorge che non si tratta di una
formula, ma del Nome: “…
battezzandoli nel nome…”. Per
questo, battezzarono nel Nome del Signore Gesù Cristo.
Dio si è
rivelato quale Padre, Figliuolo e Spirito Santo. Ciò avvenne nel Nome del Patto
del Nuovo Testamento Yahshua = Gesù, Nome nel quale i figliuoli del Nuovo Patto debbono
essere battezzati. Dio è nostro Padre, perciò preghiamo: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome…” — lo stesso Nome
nel quale si deve essere battezzati.
La
testimonianza uniforme del tempo degli apostoli è chiara e sbalorditiva. Dopo
l’effusione dello Spirito Santo, l’apostolo Pietro tenne la prima
predicazione e disse a coloro che furono compunti: “Ravvedetevi,
e ciascun di voi sia battezzato nel nome di
Gesù Cristo, per la remission dei vostri peccati…” (Atti 2:38).
Proprio alla fondazione della Chiesa primitiva, venne indicato a coloro che
stavano divenendo credenti quel che dovevano fare: ravvedersi ed essere
battezzati. L’apostolo Pietro, tramite rivelazione, sapeva qual era il
Nome e lo pronunciò. Con questo la pratica apostolica del battesimo è
stata stabilita fin dal principio.
In Samaria,
l’evangelista Filippo annunciava l’Evangelo e battezzava coloro che erano
diventati credenti, come ci viene testimoniato: “… ma
erano stati soltanto battezzati nel nome del
Signor Gesù” (Atti 8:16). Poiché i fatti debbono essere fondati
sulla deposizione di due o tre testimoni, vogliamo vedere in che modo battezzava
l’apostolo Paolo: “Udito questo, furon battezzati nel
nome del Signor Gesù” (Atti 19:5). A Gerusalemme, in Samaria o ad
Efeso, l’apostolo Pietro, l’evangelista Filippo o l’apostolo Paolo,
ovunque e tutti battezzavano nel Nome del
Signore Gesù Cristo. Lo Spirito Santo può rivelare ancora oggi solamente
le stesse cose.
Per
spiegarci meglio citiamo il seguente esempio: se un insegnante pone un problema
chiedendo agli alunni: «Quanto fa tre volte tre?», questi non debbono
rispondere: «Tre volte tre fa tre volte tre», ma debbono dare la soluzione.
Non si riesce a capire perché quasi l’intero mondo ecclesiastico ripete e usa
soltanto le parole del mandato dell’Evangelo di Matteo (28:19), «nel Nome del
Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo», come una formula magica, senza
conoscere la soluzione di questo compito. Pietro, Paolo, gli altri apostoli e
gli uomini di Dio, fin dall’inizio dell’era cristiana, conoscevano la
soluzione — il Nome.
I
discepoli si sono attenuti all’ordine di missione e l’hanno eseguito
esattamente secondo le istruzioni del loro Maestro, battezzando nel
Nome del Signore Gesù Cristo. Chi non battezza così, non battezza nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo. La tesi che
Padre, Figliuolo e Spirito Santo siano nomi, pur essendo accettata da quasi
tutti i teologi dogmatici, è falsa. Questi titoli sono designazioni delle
diverse rivelazioni di Dio nel Nuovo Testamento. Dio non si chiama «Padre», ma
è Padre; non si chiama «Figliuolo», ma è Figliuolo; Dio è Spirito, ma si è
rivelato nel Nome del Patto che Lui stesso si è scelto.
Come
sovente, anche per il battesimo il mistero del Nome
rimane nascosto, deve essere semplicemente rivelato. Il battesimo non è
qualcosa di secondaria importanza, perché è stato ordinato dal nostro Signore;
Lui stesso è stato battezzato da Giovanni Battista ricevendo conferma da Dio.
Il battesimo deve essere eseguito in modo corretto; nella Sacra Bibbia non c’è
un solo caso in cui qualcuno sia stato battezzato nella formula trinitaria.
Non si
riesce a capire perché la pratica cattolica del battesimo sia stata ripresa da
varie Chiese protestanti e da diverse Chiese e Comunità libere. I Cristiani che
credono nella Sacra Bibbia, devono tenere presente che tutti coloro che sono
stati battezzati «nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo»,
non sono stati battezzati in Cristo, ma nella Chiesa cattolica romana.
L’affermazione del cardinale gesuita Agostino Bea, dovrebbe farci riflettere
sull’importanza del battesimo: «Secondo Bea, il Papa è il ‹padre di tutti i credenti›, anche dei
Cristiani evangelici validamente battezzati, ed è soltanto necessario un
ricondurre pieno d’amore alla Chiesa madre» (O. Markmann, Irrtümer der
katholischen Kirche, pag. 22). Ciò che si deve intendere per «validamente
battezzati» non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Il battesimo biblico e
apostolico nel Nome del Signore Gesù Cristo
viene rigettato dalla Chiesa di Roma come eresia.
Accecati
da “ignoranza spirituale”, le Chiese e le Comunità libere protestanti di
ogni tendenza, unite nel Consiglio Mondiale delle Chiese, nell’Ecumenismo, ritornano nel “grembo materno”. Gli uni aspergono,
gli altri versano dell’acqua sopra il battezzando, altri ancora lo immergono
tre volte usando la formula conosciuta. Riguardo alla conversione di Paolo, sta
scritto: “… e ricuperò la vista;
poi, levatosi, (Paolo) fu battezzato” (Atti 9:18). Nell’epistola ai
Romani egli ci dice come questo avvenne: “O
ignorate voi che quanti siamo stati battezzati in Cristo
Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi siamo dunque stati con
lui seppelliti mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è
risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo
in novità di vita” (Rom. 6:3-4).
Chi
considera accuratamente questo versetto constaterà che non si considera
soltanto un’azione esteriore, ma anche il fatto che l’uomo deve sperimentare
prima la conversione tramite ravvedimento e pentimento, e ricevere il perdono
dei propri peccati tramite la fede in Gesù Cristo. In seguito si fa
simbolicamente seppellire con Cristo tramite un’unica immersione dimostrando
di essere uno con Cristo crocifisso e morto, per poi camminare con Lui in una
vita nuova. La rigenerazione e la nuova nascita non si ricevono con il
battesimo, ma come sta scritto: “Egli
ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua
misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello
Spirito Santo” (Tito 3:5). Il vero battesimo viene eseguito soltanto a
coloro che sono stati rinnovati e che sono nati di nuovo.
L’apostolo
Paolo scrive ai Colossesi: “… essendo
stati con lui (Cristo) sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati
risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che ha risuscitato lui
dai morti” (Col. 2:12). Nel capitolo successivo lo stesso apostolo espone:
“Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di
sopra… poiché voi moriste, e la vita vostra è nascosta con Cristo in Dio”
(Col. 3:1-3).
L’apostolo
Pietro designa il battesimo quale “richiesta
di una buona coscienza fatta a Dio” e, paragonando l’acqua nella quale
il battezzando viene immerso all’arca di Noè, scrive: “Alla
qual figura corrisponde il battesimo (non il nettamento delle sozzurre della
carne ma la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio), il quale ora salva
anche voi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo…” (1 Piet. 3:21).
Quando
l’apostolo Pietro predicò in casa di Cornelio, riferendosi a Gesù disse: “Di
lui (Gesù) attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve la
remission dei peccati mediante il suo nome”.
Poi venne posta la domanda: “Può
alcuno vietar l’acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto
lo Spirito Santo come noi stessi?” — “E
comandò che fossero battezzati nel nome di
Gesù Cristo” (Atti 10:43-47). L’uomo riceve il perdono dei propri
peccati per mezzo della fede nell’opera di redenzione compiuta sul Golgota; in
seguito, quale testimonianza di aver accettato Cristo, si fa battezzare nel
Nome del Signore. “… perché
siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù. Poiché voi tutti che
siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo” (Gal.
3:26-27).
L’apostolo
Paolo scrive alla chiesa di Efeso: “V’è
un solo Signore, una sola
fede, un solo battesimo…” (Ef.
4:5). Oggi ci sono molte correnti di fede, diversi modi di battezzare e diverse
dottrine riguardo al Signore, ma per quanto concerne il battesimo biblico, non
deve essere tralasciata la testimonianza uniforme e armoniosa della Sacra
Bibbia. Le dottrine stabilite nel principio, nel Cristianesimo primitivo,
rappresentano il modello valido per tutto il tempo che la Chiesa del Dio vivente
si troverà sulla terra. La pratica trinitaria del battesimo introdotta alla
fondazione della Chiesa di Stato e
usata anche durante la cristianizzazione forzata, non è biblica. C’è un solo
originale, tutte le altre cose sono falsificazioni, anche se, per appoggiarle,
si cita ciò che sta scritto nell’Evangelo di Matteo: “…
battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo” (Mat.
28:19). I discepoli compresero esattamente l’ordine di missione e lo
eseguirono correttamente.
Nell’Occidente
“cristiano”, viene fatto molto danno con l’uso della formula «nel Nome
del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo». Questa formula viene usata in
tutte le pratiche spiritistiche e tramite essa, viene praticato lo scongiuro di
persone e di animali. Anche il giuramento all’ammissione in una loggia
massonica viene fatto con la formula trinitaria. Ogni persona che cura delle
anime, sa in quale distretta cade la gente vittima di azioni occulte. Spesso le
persone affermano: «Ma tutto ciò in fin dei conti viene fatto nel Nome di Dio!»,
senza capire che si tratta di magìa nascosta sotto pio manto. Molte persone
cadono così sotto il potere di Satana senza accorgersene. Questa ignoranza pia
è inammissibile; essa proviene dall’unione della falsa comprensione di Dio
— l’idea della Trinità — e della falsa interpretazione dell’ordine del
battesimo.
In una
traduzione della Sacra Bibbia di Martin Lutero, possiamo vedere quanto
profondamente fosse radicata anche nel riformatore la pratica del battesimo
tramandata. Invece di tradurre il testo originale, questi scrisse liberamente
secondo l’abitudine: “… battezzandoli a nome del Padre e
del Figliuolo e dello Spirito Santo”. Nelle versioni odierne sta scritto
giustamente: “… battezzandoli nel
Nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo”. C’è
un’enorme differenza per chi la vede. Qualcuno può fare qualcosa a nome di
una ditta, a nome di un governo, ma per quanto concerne il battesimo, i redenti
sono battezzati in Cristo, cioè nel
Nome del Redentore. È un patto con Dio concluso unicamente nel Nome del
Patto del Nuovo Testamento, cioè Gesù.
Come in alcune nazioni la sposa prende il cognome dello sposo, così tutti
quelli che appartengono alla Sposa di Cristo prendono il Nome del loro Sposo
celeste e confermano il patto con Lui.
Pietro
dice: “E in nessun altro è la
salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome
che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati”
(Atti 4:12). Quanto sia importante il Nome del Signore, può essere dimostrato
dal fatto che, alla sua prima predicazione il giorno di Pentecoste, l’apostolo
Pietro si riferì alla promessa dell’Antico Testamento pronunciata dal profeta
Gioele: “Ed avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” (Gioele 2:32; Atti 2:21).
Il profeta Gioele intendeva dire Yahweh, “chiunque avrà invocato Yahweh sarà salvato”. L’apostolo
Pietro non può aver pensato che allo stesso Signore, cioè a Yahweh, il quale si è rivelato quale Salvatore, come Yah–shua.
Il battesimo in questo Nome, l’unico valido per il Nuovo Patto, è di grande importanza ed è
assolutamente indispensabile per i veri credenti.
Non sta
scritto: “… nei Nomi”, che sarebbe grammaticalmente corretto se «Padre»,
«Figliuolo» e «Spirito Santo» fossero dei nomi propri, ma sta scritto al
singolare: “… battezzandoli nel
nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo”, questo Nome,
secondo la testimonianza dell’apostolo stesso è Signore
Gesù Cristo. Purtroppo, anche a questo proposito la conoscenza biblica è
andata perduta, cosicché quasi l’intero mondo religioso tiene in onore la
tradizione non biblica e la difende. Una delle ragioni che ha portato a questo
è che si è cambiato in Gesù il
Nome Yah–shua, dal quale risulta
chiaramente chi Egli era, cioè Yahweh–Salvatore. Tramite una tradizione, il
Nome è stato sostituito da tre “alti” titoli.
Quando
oggi, come in quel primo giorno di Pentecoste, le persone chiedono cosa debbono
fare per essere salvate, si deve dare loro la stessa risposta di allora, cioè:
“Ravvedetevi, e ciascuno di voi sia
battezzato nel nome di Gesù Cristo, per
la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo”
(Atti 2:38). Nessuno ha il diritto di cambiare l’Evangelo di Gesù Cristo.
Noti esegeti affermano che il battesimo biblico nel Nome del Signore Gesù
Cristo è eresia, ma a questo punto ci si porre la seguente domanda: «Cos’è
eresia, ciò che è giusto o ciò che è sbagliato?». Spetta al lettore
decidere se desidera credere e seguire dei capi religiosi non costituiti da Dio
e, di conseguenza, non concordanti con Lui, oppure il Signore e gli apostoli.
“Così dice l’Eterno: Fermatevi sulle
vie, e guardate, e domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona
strada (la via della salvezza), e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo
alle anime vostre!” (Ger. 6:16).
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