PREFAZIONE

 Quale autore di questo trattato, voglio augurarvi la benedizione di Dio per la sua lettura.  

Nel 1977 erano 55 Paesi, nel 1999 sono più di 130 i Paesi che ho visitato nel campo missionario. Centinaia e migliaia di persone hanno partecipato alle conferenze interconfessionali da me tenute in chiese, in aule e in diversi auditori pubblici. Persone di ogni confessione religiosa e ceto sociale hanno preso parte a questi incontri.  

Il 2 aprile 1962 feci un’esperienza particolare nei cui dettagli non posso dilungarmi, ma, da quel momento, mi sentii spinto interiormente a predicare la Parola di Dio. So di aver ricevuto una chiamata per questo.  

Per 10 anni, nei Paesi europei di lingua tedesca, le nostre trasmissioni sono state trasmesse ogni domenica su Radio Lussemburgo e hanno raggiunto un gran numero di persone.  

Voglia Dio che questo opuscolo vi porti grande benedizione.  

L’autore  

Krefeld, gennaio 1978

 

DONDE VENIAMO?  — DOVE ANDIAMO?

Chi viaggia in un Paese straniero o in una regione sconosciuta è riconoscente per la segnaletica che lo aiuta a raggiungere più presto e più agevolmente il traguardo. Così anche per noi, che abbiamo un traguardo o no, viene il momento in cui arriva il capolinea, l’ultimo giorno. Allora tutti debbono “scendere”. È un andirivieni continuo. La vita e la morte fanno ininterrottamente il loro ingresso.  

Come il paesaggio e le condizioni climatiche possono essere molto vari, così è anche la nostra vita. Diverse circostanze e avvenimenti inaspettati colpiscono i cittadini di questa terra. Ci sono alti e bassi, gioie e dolori. Ognuno di noi, presto o tardi, in un modo o nell’altro, viene provato. L’uomo fiorisce come un fiore, poi avvizzisce. Sorgono malattie, preoccupazioni, distrette e problemi di ogni specie.  

Molti trovano la strada del successo e ottengono stima e fortuna, mentre altri se ne vanno a mani vuote, tuttavia nessuno può evitare i risvolti negativi della vita. All’improvviso ci accadono delle cose che non avremmo mai pensato. Non c’è alcuna eccezione. Questo dovrebbe indurci alla riflessione e a chiederci: «Perché deve accadere questo o quello?». Siamo tolti di mezzo alla famiglia e alla società e dobbiamo lasciare tutto; anche il miliardario deve andarsene come è venuto. Fino ad oggi nessuno ha portato alcunché con sé. Ad ogni dipartita riappare la stessa domanda: «Finisce tutto con la morte o c’è una vita dopo la morte?». Se sì, quando, dove e in quale condizione?  

La fede in una Vita eterna è soltanto un’idea fantastica di persone mistiche o una speculazione di gente pia? Come sappiamo bene, ci si chiede spesso se qualcuno sia già tornato dall’aldilà e se ne abbia dato testimonianza. Altre persone sono deluse e piene d’amarezza; non vogliono sentire nulla di queste cose e non credono più in Dio, ancor meno nella Sua Parola: la Sacra Bibbia.  

Per quanto concerne la domanda così spesso discussa su quel che avviene realmente dopo la morte, la Sacra Scrittura ci dà una risposta inconfutabile. Il suo contenuto non comprende solo il periodo del passato, del presente e del futuro, ma include anche l’Eternità. La Sacra Scrittura dà dei chiarimenti sulla nostra origine e sul luogo dove andiamo. Come noi esprimiamo i nostri pensieri in parole, così Dio ha espresso i Suoi pensieri nella Sua infallibile Parola per mezzo della Quale parla agli uomini. Naturalmente la Sacra Bibbia parla anche delle mancanze umane, ma proprio questo ci incoraggia poiché, in fin dei conti, tutti abbiamo fallito.  

DIO IL CREATORE

Prima di tutto, il Creatore ci viene presentato nel racconto della creazione. La creazione in sé stessa fa presupporre il Creatore. Particolarmente in questi ultimi tempi, però, uomini di scienza, pseudo–sapienti, hanno cercato di confutare il racconto biblico della creazione, perché loro stessi erano travagliati da un conflitto interiore.  

Tuttavia le loro asserzioni sono state disperse come pula al vento. Nelle loro dimostrazioni, essi si basano su ipotesi provenienti dalle loro proprie immaginazioni, o su quelle di altri. Ma è risaputo che studiosi di chiara fama hanno riconosciuto, poco prima della loro morte, che doveva esserci un Dio.  

Chi sostiene che tutte le cose si siano formate da sé stesse, dimostra una totale mancanza di logica. Altrettanto insensata sarebbe l’affermazione secondo la quale un’automobile, una casa o un qualsiasi altro oggetto avrebbe avuto origine da sé stesso! Chi afferma che tutte le cose si siano sviluppate partendo da una cellula primordiale dovrebbe dirci anche chi ha creato la cellula primordiale, e perché oggi le cose non si sviluppano da sé stesse. Perché la creazione intera segue il suo corso senza deviare mai dalle leggi stabilite all’origine?  

Molti sostengono che l’uomo discende dalla scimmia; perché oggi le scimmie non diventano uomini? Talvolta sembra che proprio il contrario sia più verosimile. Chi contraddice Dio e la Sua Parola vivrà un conflitto interiore. La pace dell’anima gli sarà totalmente sconosciuta, poiché la sua coscienza si farà sempre sentire.  

Immaginiamo per un istante l’universo con il suo incalcolabile numero di costellazioni e la sua immensità che non può essere misurata. Pensiamo soltanto alla terra che compie la sua rivoluzione intorno al sole con una precisione senza pari. Mirabile anche l’infinita varietà della vita animale e vegetale e, non meno importante, l’uomo, che è stato il coronamento della creazione, il capolavoro di Dio, fatto a Sua immagine e a Sua somiglianza, con un’intelligenza unica. Tutto ciò non dovrebbe comunicarci l’infinita grandezza di Colui che ha chiamato le cose all’esistenza in modo così meraviglioso?  

Tutta la sapienza e la capacità di cui siamo stati dotati non devono renderci così presuntuosi fino al punto di minare e annullare le Sacre Scritture. Paolo, il grande apostolo, disse: “Benché si dichiarino sapienti, son diventati stolti… essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen”(Romani 1:22-25).  

Al disopra di ogni dubbio, l’opera maestosa della creazione glorifica il suo Maestro: “Poi Dio disse: «Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra». E così fu” (Genesi 1:11).  

Siamo abituati a fare la raccolta del grano, dell’uva, delle olive, ecc. ogni anno, a raccogliere i frutti degli alberi o la verdura nell’orto. Abbiamo riflettuto un istante su questo: chi ha disposto tutto ciò in questo modo e ci provvede di ogni cosa. Chi fa nascere e crescere tutto ciò? Cosa sarebbe successo se non fosse stato messo alcun germe di vita nelle semenze e nelle piante, né nel creato l’inclinazione a moltiplicarsi e a riprodursi? Allora non sarebbe stata possibile né semina né raccolta. Dobbiamo ammettere che il Creatore ha pensato a tutto e l’ha ordinato nel migliore dei modi.  

L’uomo ha la capacità di compiere cose sorprendenti, ma non può creare la vita. Anche se riuscisse a produrre grano artificiale le cui sostanze sarebbero al 100% uguali a quelle del grano naturale, tuttavia gli mancherebbe sempre il germe della vita. La vita è e rimane un mistero. Non può essere né scoperta, né spiegata, né approfondita. Essa ha la sua origine in Colui che è la Vita e dal Quale proviene ogni forma di vita.  

È stupefacente vedere in quale modo la creazione e il racconto biblico della creazione concordano perfettamente. Tutti debbono ammetterlo. Tuttavia, sembra che questo modo di pensare non piaccia così tanto alla nostra società moderna. L’uomo ha posto sé stesso al primo posto e pensa che, dato che ha tutto in abbondanza, perché dovrebbe ancora pregare? Si preferisce piuttosto imprecare quando sopraggiungono catastrofi o cattivi raccolti. È allora che si accusa l’Iddio stesso nel Quale in fin dei conti non si crede.  

I TEMPI D’ORO SONO PASSATI?

Particolarmente in questo secolo, le persone sono cambiate, purtroppo non in bene! L’uno sembra essere un diavolo per l’altro. Siamo passati dal carro a cavalli all’astronave. Le conquiste dell’uomo in ogni campo oltrepassano la nostra comprensione. Ma non soltanto per il bene dell’uomo, perché alcune scoperte sono state fatte per la sua distruzione. Durante la Prima e la Seconda guerra mondiale furono adoperate tutte le armi a disposizione. Adesso ci sono le bombe atomiche all’idrogeno e a neutroni delle cui devastazioni che possono recare non possiamo neanche farci un’idea. Queste armi saranno utilizzate un giorno?  

Sentiamo spesso parlare di pace, di conferenze per la pace e la sicurezza. Ciò ci fa riflettere, perché oggi sono proprio i politici a usare queste due espressioni. Sono passati già 2000 anni da quando l’apostolo Paolo scrisse sotto l’ispirazione dello Spirito Santo le seguenti parole: “Perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno” (1 Tessalonicesi 5:2-3).  

Quando il tempo della grazia è terminato, allora inizia il giorno del giudizio sulla terra. Tutte le misure di sicurezza che potranno prendere le Nazioni Unite non potranno impedirlo.  

Poco prima, l’apostolo parla del ritorno di Gesù Cristo e del rapimento dei credenti da questa terra. Il Signore Gesù Cristo verrà a cercare i Suoi per introdurli nella Dimora celeste prima che il mondo venga arso. Ciò potrebbe avvenire in qualsiasi momento, perché viviamo in un tempo molto serio. I più grandi avvenimenti avverranno tra breve. È proprio nella nostra generazione che vedremo il compimento delle profezie bibliche e, con ciò, la Parola di Dio sarà confermata.  

L’apostolo Pietro disse: “Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate” (2 Pietro 3:10). Come è stato predetto, così certamente si adempirà. Subitaneamente la rovina verrà su tutta la terra, proprio quando diranno: «Adesso c’è pace e sicurezza. Finalmente l’abbiamo raggiunta». Le conferenze per la pace e la sicurezza continueranno a esserci e saranno coronate da un apparente successo. L’ora dell’ira di Dio irromperà in modo improvviso per colpire l’ingiustizia e la superbia degli uomini.  

IL PIANO DI REDENZIONE

Vogliamo adesso occuparci dell’uomo e della sua relazione con Dio. Il problema centrale della nostra vita risulta dalla caduta nel peccato, dalla nostra separazione con Dio. Tuttavia non ci fermeremo a questo, poiché la riconciliazione è già stata compiuta. Forse qualcuno dirà: «Non so che farmene. Non mi sono creato da me stesso, non posso aiutare me stesso; non ho visto né Dio né il diavolo! Non so nemmeno se esiste l’uno o l’altro!». Molti dicono con orgoglio: «Credo solo a quel che vedo. Dopo di me il diluvio! La fede è per i semplici. D’altronde, la religione è l’oppio dei popoli…». Qui non si tratta né di opinioni né di religione perché ce ne sono molte. In nessuna di esse Dio si è rivelato, poiché tutte sono state inventate dagli uomini e ottenute per mezzo della filosofia. Si tratta di qualcosa che va ben oltre questo, si tratta di un’esperienza personale con Dio.  

A coloro che hanno come motto: «Credo solo a ciò che vedo», dobbiamo porre la seguente domanda infantile, se c’è mai stato un uomo che abbia visto il vento. Vediamo come agita gli alberi, come il suo effetto può essere potente e talvolta pure devastatore. È la stessa cosa con lo Spirito di Dio. È la potenza di Dio che, qui sulla terra, agisce in maniera potente nel cuore degli uomini che credono in Gesù Cristo. Tuttavia soltanto coloro che sperimentano la grazia di Dio e che entrano nell’ambito spirituale, percepiscono il Suo operato soprannaturale.  

A colui che desidera continuare a discutere e vuole sembrare particolarmente intelligente, si potrebbe chiedere se ha mai visto la sua propria intelligenza. Se non l’ha vista, si potrebbe presumere che l’intelligenza non esiste? Chi vuol credere solamente ciò che vede andrà a finire in un vicolo cieco. I più saggi, ai loro propri occhi, devono inchinarsi davanti alla saggezza di Dio. Il Signore Gesù disse: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Giovanni 20:29). 

L’uomo è stato creato in maniera che lui stesso potesse scegliere il bene o il male. Ognuno può scegliere la vita o la morte. Noi non siamo degli automi che vengono guidati a distanza, ma siamo stati forniti di libero arbitrio, e proprio questo implica la nostra responsabilità. Per questo motivo tutti coloro che non avranno creduto dovranno rendere conto: “Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalla cose scritte nei libri, secondo le loro opere” (Apocalisse 20:11-12). 

Per sfuggire a questo terribile giudizio esiste una sola possibilità: riconoscere che Gesù Cristo si  è caricato del nostro castigo (Isaia cap. 53) affinché per la fede in Lui, potessimo uscire affrancati. Sta scritto: “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita  (Giovanni 5:24). Egli è venuto a cercare e salvare coloro che erano perduti. In Gesù Cristo, Dio stesso è diventato il nostro Salvatore. In Cristo, Dio ci ha riconciliati con Sé stesso: “Dio era in Cristo riconciliando il mondo con sé…” (2 Corinzi 5:19). Per questo motivo, per la nostra salvezza, è necessaria una fede personale in Gesù Cristo. Infatti sta scritto: “E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita”(1 Giovanni 5:11-12). Solo colui che riconosce il suo Salvatore e L’accetta, può essere salvato. Quando qualcuno Lo riceve come Redentore sperimenta la redenzione. Tutto quel che era necessario per la nostra salvezza, Dio ce lo ha dato in Gesù Cristo.  

Dal tempo di Adamo, questa è stata la volontà di Dio: che gli uomini siano in costante comunione con il loro Creatore. Non sappiamo quanto tempo sia durata questa comunione armoniosa tra Dio e i primi uomini.  

Dopo la caduta, Adamo ed Eva furono cacciati dal giardino di Eden, dal Paradiso, e l’accesso all’Albero della Vita fu loro vietato: “Poi Dio il Signore disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre». Perciò Dio il Signore mandò via l’uomo dal giardino d’Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. Così egli scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino d’Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita” (Genesi 3:20-24).  

Ormai l’uomo doveva mangiare il suo pane col sudore della sua fronte e vivere lontano da Dio. Quando il malfattore sulla croce gridò: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!”,<D> Egli gli rispose: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso” (Luca 23:39-43).  

Nessuno è colpevole di essere nato peccatore in questo mondo. Però, se qualcuno muore senza il perdono, è colpa sua. Il Signore non vuole la morte del peccatore, ma che egli si converta dalle sue vie e viva (Ezechiele 18:23).  

 

IL PIÙ GRANDE TRIONFO

  Gesù Cristo non solo è morto, ma è risorto dai morti il terzo giorno. Molti uomini e donne, tra cui i Suoi apostoli e Maria, Lo videro dopo la Sua risurrezione. Sta scritto che più di cinquecento fratelli Lo videro in una volta (1 Corinzi 15:1-10). Da allora migliaia di persone hanno sperimentato nel loro tempo che Cristo è vivente; la Sua risurrezione è una vittoria assoluta sulla morte, il diavolo e l’inferno. Gesù stesso disse: “Non temere, io sono il primo e l’ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’Ades” (Apocalisse 1:17-18).  

Soltanto chi può credere con tutto il suo cuore potrà afferrare la portata di queste parole: “Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai” (Giovanni 11:25-26). Nella risurrezione del Figliuolo di Dio si trova la garanzia della risurrezione di tutti i figliuoli e figliuole di Dio. Infatti sta scritto: “Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati” (1 Corinzi 15:51-58).  

Alla prima venuta di Cristo si adempirono più di cento profezie dell’Antico Testamento. La Sua nascita da una vergine, la Sua vita, il Suo operato e la Sua morte, il Suo seppellimento, la Sua risurrezione e la Sua ascensione — tutto ciò si adempì come l’avevano predetto i profeti. Così, anche oggi, tutti gli avvenimenti si svolgono come erano stati annunciati nell’Antico e nel Nuovo Testamento.

CHI CERCA TROVA

Forse la vostra fiducia è stata scossa. Potete essere stati delusi da una Chiesa o da una Comunità cristiana, o anche da certe persone che prendevate come modello. Soprattutto coloro che sono pratici della storia della Chiesa sanno quante atrocità sono state commesse nel Nome di Dio e della Chiesa e, non essendo riusciti a identificare Dio con le azioni della Chiesa, hanno quindi gettato in mare la fede e la fiducia che avevano sia in Dio sia nella Chiesa.  

Dobbiamo dire però in difesa della vera Chiesa di Gesù Cristo che essa non ha mai commesso massacri, né messo le mani su beni altrui e non ha commesso alcuna ingiustizia. Ci sono stati dei periodi nella storia della Chiesa in cui Roma ha esercitato il potere politico, religioso ed economico; ma Dio non può essere ritenuto responsabile di tutto ciò. Purtroppo, nel corso dei secoli passati, attraverso questi sviluppi sbagliati, la via che conduceva a Cristo è stata preclusa. Le persone, deluse, hanno rinunciato alla salvezza, perché la vedevano solo in rapporto con le istituzioni religiose stabilite. Non c’è né una religione cristiana né altra che possa salvare. Nessuno ce la farà secondo il proprio pensiero.  

Ogni uomo deve trovare la via giusta e sperimentare personalmente la conversione. Gesù Cristo disse: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio” (Giovanni 3:3).  

 

PROVATE OGNI COSA

Nella Cristianità sono state introdotte molte cose di cui non c’era alcuna traccia nel Cristianesimo originale. Nonostante viviamo in un tempo in cui si è informati su tutto, la maggior parte delle persone non si preoccupa delle cose spirituali. Per quale motivo? La Sacra Bibbia è disponibile anche nella nostra lingua e tutti hanno la possibilità di esaminarLa. Nessuno deve credere ciecamente, poiché possiamo assicurarci da noi stessi se quel che abitualmente viene insegnato e creduto sia realmente di origine divina e provenga dal Cristianesimo originale. Quando si tratta della propria salvezza, nessuno dovrebbe fidarsi delle parole degli uomini, ma della Parola di Dio. Non sono i dogmi introdotti dagli uomini, ma soltanto il puro insegnamento biblico a insegnarci la via giusta.  

La nostra appartenenza a una Chiesa o Comunità religiosa non significa assolutamente nulla per quanto riguarda la nostra relazione con Dio. Senza saperlo, la maggior parte dell’umanità si trova in un terribile errore. Le folle, dalla nascita alla morte, vengono sviate. Quasi tutti i Cristiani lo sono solo di nome e non hanno alcuna relazione con Cristo. Vestita in modo semplice, la gioventù europea va in pellegrinaggio in India, alla ricerca di una pace interiore. Quel che la Cristianità non ha dato loro, lo cercano nell’Induismo, perché desiderano spegnere la profonda brama della loro anima. Stanno qua e là in meditazione davanti a santuari e templi con la speranza di trovare una risposta. Tuttavia anche questo è vano.  

Ogni uomo ha il desiderio di onorare un essere superiore; ma un’idea non può soddisfare questo desiderio. Chi vorrà tendere la mano ai giovani e condurli sulla via diritta? La fede non è stata sistematicamente minata nelle scuole e nelle università? Cosa ne è rimasto? Il terrore e la rivolta contro le autorità; il timore di Dio è andato perduto. Quel che è stato seminato negli anni passati è cresciuto; era una semenza cattiva, e cattiva è pure la raccolta. L’Unico capace di venirci incontro è Dio stesso.  

L’appello che il Signore Gesù  indirizza a tutti, nel mondo intero, è il seguente: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo 11:28). Nessuno è obbligato a fare un pellegrinaggio in un Paese lontano, né a cercare un luogo particolare per avere un incontro con Gesù Cristo, il Signore. Colui che Lo invoca con una fede semplice farà un’esperienza con Dio, e potrà cantare: «Qual gioia, salvato son dal Redentor!».  

Chi vive senza Cristo morrà anche senza di Lui. È importante che ognuno di noi trovi grazia agli occhi di Dio affinché, quando sarà giunto il tempo di andarsene da questa terra, ce ne andiamo con la Sua benedizione. Nessuno si inganni. Solo colui che ha già ricevuto da vivente la Vita eterna l’avrà anche dopo la morte. La morte non fa altro che trasportarci nell’aldilà. È quaggiù, su questa terra, che manovriamo gli scambi che ci porteranno o in alto o in basso.  

RITORNIAMO ALLA FEDE BIBLICA

Per molti, la Chiesa primitiva era un segnavia. La potenza di Dio era manifestata tra i credenti. I malati erano guariti, i posseduti erano liberati, i peccatori diventavano figliuoli di Dio. La predicazione della Parola si svolgeva con l’autorità dello Spirito Santo. Migliaia furono afferrati dall’Evangelo e consacrarono la loro vita al Signore.  

Finché la Chiesa di Cristo non divenne un’istituzione cristiana stabilita, la benedizione di Dio riposava su essa e la testimonianza di Cristo aveva grande efficacia. Tuttavia, dal tempo di Costantino, tutto il potere — temporale, politico e religioso — fu riunito nel Cristianesimo. La predicazione del Messaggio divino andò perduto. Rimase solamente una pomposa forma esteriore, priva della vita spirituale che era stata data alla Chiesa primitiva al principio. Tuttavia, accanto alla Chiesa universale, ci fu sempre e in ogni epoca una Chiesa cristiana non riconosciuta che si atteneva alla fede originale secondo il modello della Chiesa primitiva e continuava la predicazione e la pratica secondo il fondamento biblico.  

UN NUOVO INIZIO

Con Martin Lutero fu fatta al suo tempo la breccia decisiva per il ritorno alla Parola di Dio. Ci fu quindi un nuovo inizio: egli proclamò il messaggio della giustificazione tramite la fede in Cristo. Molti precursori, compreso Jan Hus, subirono il martirio. Da allora, questo processo non poté più essere fermato; il Regno di Dio si fece strada con potenza, e la Sacra Bibbia fu tradotta in numerose lingue. La Parola di Dio fu sempre più separata dai credo e dalle tradizioni umane. Il mondo fu invaso da un fuoco divino e i predicatori di risveglio percorsero il mondo. Intere regioni furono afferrate dalla grazia e dallo Spirito di Dio. Ebbe inizio una visitazione divina.  

Ai giorni della Riforma seguirono altri risvegli spirituali che, però, si svilupparono sempre al di fuori delle Chiese e organizzazioni religiose stabilite. Proprio da là uscirono tutte le Chiese protestanti più conosciute, tra cui i Battisti, i Metodisti, i Valdesi, ecc. — tutti coloro che predicano l’Evangelo di Gesù Cristo per la salvezza delle anime, compreso il Movimento pentecostale, chiamato così perché in mezzo a loro furono manifestati i doni dello Spirito come alla Pentecoste originale.  

Purtroppo le Chiese che sorsero da un risveglio si fermarono spiritualmente a questa o a quella dottrina, senza preoccuparsi di includere nella loro predicazione tutta la Parola di Dio. Proprio da lì provengono le diverse correnti nel Cristianesimo. Tuttavia il senso e lo scopo della Riforma non possono trovare la loro piena realizzazione se non quando la Chiesa del Signore sarà stata pienamente riportata allo stato che aveva al principio.  

O crediamo e insegniamo come gli apostoli, oppure crediamo e insegniamo in modo sbagliato. L’ordine di missione dato da Gesù: “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demonî; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno” (Marco 16:15-18) soltanto raramente riesce a produrre il suo pieno effetto. In tutti gli ambiti cristiani, la vita spirituale ha subito una stagnazione da cui si deve uscire. Si sente parlare di ecumenismo, di movimento carismatico, di diverse correnti che si infiammano come un fuoco di paglia e si estinguono in poco tempo. Si è arrivati al punto in cui si deve stare attenti a quel che Dio fa oggi secondo la Sua Parola.  

La fine della Chiesa del Nuovo Testamento deve essere simile al suo principio. Bisogna che avvenga di nuovo quel che avvenne in quei tempi; le stesse dottrine e le stesse pratiche debbono essere restaurate: “… Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall’antichità per bocca dei suoi santi profeti” (Atti 3:20-21). In ogni ambito siamo andati con il progresso e lo sviluppo, ma nell’ambito spirituale, molti credenti si sono fermati. Pertanto, lo Spirito di Dio ci spinge avanti verso l’imminente traguardo: il compimento e il rapimento della vera Chiesa di Cristo.  

 

IL SEGNO DEI TEMPI: L’ESISTENZA DI ISRAELE

I segni dei tempi ci mostrano che la nostra civiltà giunge al suo termine. Il segno principale della fine dei tempi è il ritorno del popolo d’Israele nel Paese dei suoi padri. Come avevano annunciato i profeti, il popolo d’Israele, alla fine dei giorni, doveva essere radunato d’infra tutti i popoli. Quel che accade adesso non è per caso, ma l’evidente adempimento delle profezie bibliche. Da oltre cento nazioni dove erano dispersi, gli Ebrei sono tornati nel loro Paese. Chi li ha sollecitati? Da generazioni, essi vivevano dispersi nel mondo intero. Fu una guida divina che essi seguirono.  

Da maggio 1948, Israele è un Paese che possiede il proprio governo, la propria moneta, ecc. L’ora di Dio è scoccata; infatti il Signore disse: “Questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute”(Matteo 24:34). Dai tempi più remoti, quando Israele abbandonava le vie di Dio e girava le spalle ai Suoi comandamenti, le cose andavano male per il popolo. Da quando gli Ebrei hanno rigettato Cristo e non hanno ricevuto la Sua salvezza, sono stati angustiati, perseguitati e uccisi al punto che, durante il Terzo Reich, sei milioni di Ebrei sono stati massacrati e nei modi più efferati. Tuttavia sta scritto: “Colui che ha disperso Israele lo raccoglie, lo custodisce come fa il pastore con il suo gregge… Quelli verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion…” (Geremia 31:10-12). “Gioite con Gerusalemme ed esultate a motivo di lei, voi tutte che l’amate! Rallegratevi grandemente con lei, voi tutti che siete in lutto per essa…”(Isaia 66:10). Molte indicazioni nella Sacra Bibbia informano dello sviluppo che stiamo vivendo.  

Fino alla fine, Israele sarà un punto cruciale. Poi il Signore stesso agirà e abbatterà le potenze nemiche (Ezechiele cap. 38, Gioele cap. 3, Zaccaria cap. 14). Il mondo intero dovrà riconoscere che è il Signore a dirigere le faccende d’Israele. Sta scritto: “… gli Egiziani serviranno il Signore con gli Assiri. In quel giorno, Israele sarà terzo con l’Egitto e con l’Assiria, e tutti e tre saranno una benedizione in mezzo alla terra. Il Signore degli eserciti li benedirà, dicendo: «Benedetti siano l’Egitto, mio popolo, l’Assiria, opera delle mie mani, e Israele, mia eredità!»”(Isaia 19:23-25.).  

Prima, la Siria non capirà che Dio nutre delle buone intenzioni nei suoi riguardi, a motivo d’Israele, e tornerà alla ragione solo dopo che avrà subito una terribile disfatta. Sta scritto: “«Ecco, Damasco è tolto dal numero delle città e non sarà più che un ammasso di rovine. Le città d’Aroer sono abbandonate; sono lasciate alle mandrie che vi si riposano, e nessuno le spaventa. Non ci sarà più fortezza in Efraim né reame in Damasco; del residuo di Siria avverrà ciò che è avvenuto della gloria dei figli d’Israele», dice il Signore degli eserciti” (Isaia 17:1-3).  

Malgrado tutte le trattative, non sarà trovata nessuna soluzione soddisfacente. Le frontiere sono state fissate nell’Antico Testamento e i politici non dovrebbero fare altro che rispettare le decisioni divine e realizzarle. Tutto il problema sarebbe stato risolto se i Palestinesi fossero stati integrati come lo furono milioni di persone dopo la Seconda guerra mondiale. Tuttavia, ciò sarebbe stato troppo semplice! Non dobbiamo darci pensiero di ciò, poiché sappiamo che tutto ciò che riguarda Israele, i suoi vicini e il mondo intero, si svolgerà secondo il piano di Dio.  

Potrebbero essere citati molti passi biblici relativi a questo tema, ma non è possibile farlo qui. Soltanto dopo l’ultima grande battaglia, il Signore manifesterà la Sua sovranità: “Il Signore sarà re di tutta la terra; in quel giorno il Signore sarà l’unico e unico sarà il suo nome” (Zaccaria 14:9).  

DECISIONE DEFINITIVA

Questi pensieri, anche se esposti brevemente — poiché potrebbero essere scritti interi libri su ogni tema — sono destinati a farvi riflettere.  

Ogni uomo nasce in un certa concezione del mondo. Ma, in seguito, egli stesso deve prendere una decisione sotto la propria responsabilità. Ogni altra decisione nella nostra vita è importante solo per un certo periodo, ma la decisione che prendiamo per o contro Cristo è determinante per l’Eternità.  

Cari lettori, gentili lettrici, che siate giovani o anziani, adesso avete l’occasione di cominciare una vita nuova con Dio. Siete ancora tra i viventi, forse proprio affinché la via della salvezza vi possa essere mostrata? Non perverrete al riposo finché non sarete entrati nel riposo in Dio. Considerate la faccenda con serietà, prendete oggi la vostra decisione per Gesù Cristo!  

Che la benedizione del Dio onnipotente possa essere con voi.  

 

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