“GESÙ CRISTO È LO STESSO IERI, OGGI, E IN ETERNO!”    (EBREI 13:8)

 

 

LETTERA CIRCOLARE N° 48


MARZO
2008

 

 

Di tutto cuore saluto voi tutti nel mondo intero nel prezioso Nome del nostro Redentore, Gesù Cristo, con la parola di Isaia 14:26-27:

“Questo è il piano deciso contro tutta la terra; questa è la mano stesa contro tutte le nazioni.
L’Eterno degli eserciti ha fatto questo piano; chi lo frustrerà? La sua mano è stesa; chi gliela farà ritirare?”.

Dio il Signore ha un piano che sta realizzando con tutti i popoli, con Israele e con la Chiesa. Fin dai primi giorni di quest’anno, abbiamo udito dai notiziari come la politica mondiale si concentra sempre più sul Vicino Oriente. Adesso si tratta in particolare di Gerusalemme. George W. Bush vuole coronare la sua presidenza con almeno un successo: un accordo tra lo Stato ebraico e uno Stato palestinese. La questione è solo di sapere se ciò gli riuscirà entro quel periodo di tempo. Durante il suo viaggio in Medio Oriente, ha anche incontrato Tony Blair, che di recente è stato nominato incaricato speciale dell’Unione Europea per il Medio Oriente. Il 21 dicembre 2007, Tony Blair si è ufficialmente convertito al Cattolicesimo e, in questo modo, ha l’appoggio della potenza mondiale. Per questo, scelse come giorno il 21 dicembre 2007, giorno in cui sono cadute le ultime frontiere dell’Europa, tra l’Est e l’Ovest. Così, l’ultimo Impero mondiale, come è stato predetto nel profeta Daniele (Dan. 2:40, 7:23 e altri) prende definitivamente forma.

L’Europa Unita ha come fondamento i Trattati di Roma firmati il 25 marzo 1957 dai sei membri fondatori. Tutti i ventisette Stati che attualmente compongono l’Unione Europea hanno firmato lo Statuto romano. Perfino lo Statuto della «Corte Penale Internazionale», la più alta Corte sulla terra, porta il nome di «Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale». Alla fine dei 128 articoli sta scritto: «Approvato a Roma il 17 luglio 1998».

Secondo una recente pubblicazione su Internet di Radio Vaticano, papa Benedetto XVI visiterà gli Stati Uniti d’America dal 15 al 21 aprile 2008. Nelle conversazioni programmate con il presidente George W. Bush, staranno all’ordine del giorno anche gli «sforzi per la pace nel Medio Oriente».

Il Vaticano vorrebbe porre Gerusalemme sotto statuto internazionale e il Monte del Tempio fino al Monte Sion dovrebbe diventare territorio soggetto a sovranità extraterritoriale. Si tratta di due cose che, in realtà, vanno insieme: Una è un “accordo” e riguarda la “spartizione del Paese”, come è stato predetto nella Parola profetica e porterà un giudizio: “… e verrò quivi in giudizio con esse, a proposito del mio popolo e d’Israele, mia eredità, ch’esse hanno disperso fra le nazioni, e del mio paese che hanno spartito fra loro (Gioele 3:2).

L’altra è un patto riguardante lo «status di Gerusalemme». Quest’anno si celebrerà il 60° giubileo della fondazione dello Stato di Israele. Il trattato di pace, che include le tre religioni mondiali, l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam e i loro “luoghi santi”, si avvicina sempre più. La Bibbia parla di un «patto»: “Egli stabilirà un saldo patto con molti, durante una settimana…” (Dan. 9:27). L’Ebraismo, per diritto divino, ha pretese sul Monte del Tempio quale luogo santo — poiché il terzo Tempio sarà riedificato sul suo posto originale — ma anche l’Islam, accanto a La Mecca e Medina. Per questo motivo sarà un accordo di pace religioso. Allora si adempirà quanto sta scritto in 1 Tessalonicesi 5:3: “Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno”.

Non vogliamo entrare nei dettagli di questo tema. Scrivo avendo l’impressione che, per Israele, incomincia ora l’ultima fase e che la Chiesa giunge sempre più alla sua fase finale. Con tutto ciò che sta accadendo oggi, per chiunque conosce le profezie bibliche, le campane del tempo della fine suonano a stormo. E ancora una volta va detto: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina” (Luca 21:28). Il tempo per la Chiesa volge sicuramente al termine e Dio si volge secondo il Suo consiglio ad Israele (Atti 15:16; Rom. 11:25 e altri). La Chiesa–Sposa vivrà soltanto la prima fase, non la conclusione del patto secondo Daniele 9:27, perché viene rapita prima. Il 18 marzo 1963 il fratello Branham disse: «Dopo che la Chiesa è stata rapita, Roma concluderà un patto con i Giudei». Chiediamo: “Sentinella, a che punto è la notte?”, e la risposta è: “Viene la mattina…!” (Is. 21:11-12). Si sente sempre più forte il grido: “Ecco lo Sposo…”. Il conto alla rovescia scorre.

È importante riconoscere il piano di salvezza di Dio e lasciarci introdurre in esso. Fin dall’Eternità (Atti 15:18), ancora prima che incominciasse il tempo, quindi prima della fondazione del mondo, Dio aveva fatto un piano con l’umanità e un piano di salvezza con la Chiesa.
Il Redentore era predestinato prima della fondazione del mondo (Giov. 17:24; 1 Piet. 1:20).
Gli eletti erano predestinati prima della fondazione del mondo (Ef. 1:4).
I loro nomi furono scritti nel Libro della Vita dell’Agnello prima della fondazione del mondo (Apoc. 13:8).
Gesù incominciò ad insegnare cose nascoste fin dalla fondazione del mondo (Mat. 13:35).
Questo piano si estende dal primo momento dell’inizio del tempo fino al momento quando il tempo sfocia nell’Eternità.

Nel nostro testo biblico introduttivo si tratta del piano di Dio e della domanda di principio: “… chi potrà frustrarlo?”. Fin dal principio il nemico ha cercato di sventare questo piano. Ciò ebbe inizio già con la sua ribellione nel Cielo e continua fino ad oggi sulla terra. Dal primo fino all’ultimo capitolo della Bibbia tutto ci è stato trasmesso con parabole ed immagini naturali, anche ciò che concerne la caduta di Lucifero e il peccato originale. C’è solo una tra due possibilità: o Dio stesso rivela il Suo piano ai messaggeri da Lui chiamati, agli apostoli e ai profeti, che debbono proclamare il Suo consiglio, oppure viene più volte interpretato dai teologi e dagli scribi. C’è sempre una sola risposta, ma molte interpretazioni. Siamo interessati soltanto ad una risposta confermata nella Parola di Dio.

“Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti (Amos 3:7).
“… le quali leggendo, potete capire la intelligenza che io ho del mistero di Cristo. Il quale mistero, nelle altre età, non fu dato a conoscere ai figliuoli degli uomini nel modo che ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di Lui (Ef. 3:4-5).
“… si compirebbe il mistero di Dio, secondo ch’Egli ha annunziato ai suoi servitori, i profeti (Apoc. 10:7).

Questa grande tragedia iniziò nel Cielo: lì Satana si è reso indipendente e ha posto la propria volontà al disopra della volontà di Dio. Lui, l’angelo di luce, il cherubino unto, il figlio dell’aurora si è sollevato e voleva innalzare il proprio trono ed essere alla pari con l’Altissimo. Fin dal principio voleva sventare il piano di Dio. Nel capitolo 14 del profeta Isaia, leggiamo sia la caduta di Satana (v. 12-21) sia il consiglio di Dio, precisamente nei versetti 26 e 27, che abbiamo già citato all’inizio.

Benché in modo velato, la caduta di Lucifero è anche descritta in Ezechiele 28:11-15. Ciononostante la descrizione è abbastanza chiara quando viene rivelata per mezzo dello Spirito di Dio. Creato da Dio e coperto di pietre preziose di gran valore, quale immagine della perfezione, era già in Eden, il giardino di Dio. Fin dall’inizio aveva dunque accesso al Cielo e nel Paradiso sulla terra. “Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità” (Ez. 28:15).

Quanto avvenne nel Paradiso è anche stato riferito in modo “illustrativo”, velato e misterioso. Lì, Satana, quale essere spirituale, quale angelo caduto, si è impossessato del serpente e ne ha abusato per sedurre Eva, per intrufolarsi nell’umanità tramite inganno e così, ha trascinato tutti nella caduta, nella separazione da Dio. Fino a quel momento non c’era alcuna traccia di peccato, di malattia e di sofferenza; nessuno aveva sentito parlare di dolori e morte. Fin dalla caduta, tutti gli uomini vengono generati nella stessa maniera e nascono nel peccato. Davide esclamò: “Ecco, io sono stato generato nell’iniquità, mia madre mi ha concepito nel peccato” (Salmo 51:5). Dio il Signore ha creato gli angeli e gli uomini con libero arbitrio — anche Adamo che diede ascolto ad Eva, come Eva diede ascolto a quanto disse il serpente. Anche Eva aveva la possibilità di decidere in un modo o nell’altro. La stessa cosa vale per noi tutti.

Ogni tentazione, non importa che sia nell’ambito carnale o spirituale, o per mezzo di chi avviene, risale al gran seduttore, Satana. Evidentemente, il nemico ha serbato il dominio sulla terra; è il seduttore di tutto il mondo (Apoc. 12:9) ed è diventato il principe e l’iddio di questo mondo delle tenebre fino al momento in cui si adempirà: “Il regno del mondo è venuto ad essere del Signor nostro e del suo Cristo; ed egli regnerà ne’ secoli dei secoli” (Apoc. 11:15).

Per mezzo della decisione che i primi uomini presero sotto l’influenza del Maligno, la morte è passata sopra tutti gli uomini. Tramite Gesù Cristo, il secondo Adamo, abbiamo riavuto la Vita eterna: “Infatti, poiché per mezzo d’un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo d’un uomo è venuta la resurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saran tutti vivificati” (1 Cor. 15:21-22). Tramite generazione, in Cristo, l’unigenito Figliuolo, Dio è venuto dallo Spirito nell’umanità. Soltanto così gli uomini potevano essere redenti dal peccato originale.

Solo colui che, tramite la fede in Gesù Cristo quale Salvatore personale, ha ricevuto la Vita eterna, può e vivrà in eterno: “E la testimonianza è questa: Iddio ci ha data la vita eterna, e questa vita è nel suo Figliuolo. Chi ha il Figliuolo ha la vita; chi non ha il Figliuolo di Dio, non ha la vita” (1 Giov. 5:11-12).

Tuttavia Satana, quale essere spirituale, dopo la caduta ha serbato l’accesso al Cielo e prese perfino parte alle riunioni degli angeli. In Giobbe 1:6 leggiamo: “Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all’Eterno, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro”. Il Signore ha parlato con lui di Giobbe, il servo di Dio. Lo stesso ci viene narrato nel capitolo 2: “Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all’Eterno, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro a presentarsi davanti all’Eterno”. Dunque non solo una, ma più volte anche il nemico di Dio era in mezzo ai figliuoli di Dio — gli angeli che si radunavano nel Cielo.

Anche durante il tempo del Nuovo Patto il nemico, quale accusatore dei fratelli, ha ancora accesso al Cielo. Però c’è lì il nostro Redentore, Mediatore del Nuovo Patto (Ebrei 8:6) e, quale Avvocato, intercede per noi (1 Giov. 2:1). Benché il nostro Signore abbia già vinto Satana e lo vide cadere dal Cielo (Giov. 12:31; Luca 10:18), sarà definitivamente gettato giù solo quando la schiera dei vincitori verrà rapita: “E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furon gettati gli angeli suoi” (Apoc. 12:7-12). Satana ha trascinato con sé la parte degli angeli che si sottomise alla sua influenza e, da quel tempo, abbiamo a che fare con le potenze delle tenebre che certamente sono vinte, ma che non vogliono arrendersi, e dobbiamo condurre il combattimento rivestiti della completa armatura di Dio, finché abbiamo raggiunto il traguardo (Ef. 6:12-20).

 

QUANDO VERRÀ MANIFESTATA LA VITTORIA DI DIO NELLA SUA CHIESA?
 

Secondo il Salmo 110 tutti i nemici saranno posti ai piedi del Redentore: “Il Signore ha detto al mio Signore: «Siedi alla mia destra finché io abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi»” (Mat. 22:44; Marco 12:36).

In Ebrei 2:8 sta scritto: “Tu gli hai posto ogni cosa sotto i piedi… Ma al presente non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte”. Però adesso, alla fine del tempo della grazia, la vittoria di Golgota, la vittoria del Signore crocifisso e risorto sopra tutta la potenza del nemico deve essere manifestata nei Suoi. Il teatro del combattimento sarà la Chiesa, davanti alla quale si pone il vecchio dragone (Apoc. 12:4), e dalla Quale nascerà la schiera dei vincitori. In Romani 16:20 Paolo scrive: “Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi”.

Dalle parole del Salmo 110 risulta che tutti i nemici saranno posti per sgabello dei piedi del Redentore. Poi apprendiamo che non è ancora stato manifestato. E qui ci viene detto che il Dio della pace stesso stritolerà Satana sotto i nostri piedi. Nel giorno della caduta nel peccato, Dio il Signore disse al serpente: “E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno” (Gen. 3:15). È solo tra le due semenze totalmente diverse che ci può essere inimicizia. Gli eletti non possono affatto perseguitare, perché l’amore di Dio è versato nei loro cuori per mezzo dello Spirito Santo (Rom. 5:5). Sono sempre stati loro ad essere perseguitati. Il compimento della Chiesa–Sposa avviene nel perfetto amore di Dio, quando Egli coronerà la Sua opera di redenzione con la vittoria definitiva.

Per i veri credenti vale: “Poiché è lui ch’è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto un solo ed ha abbattuto il muro di separazione con l’abolire nella sua carne la causa dell’inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, affin di creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace (Ef. 2:11-16). [La versione Menge in lingua tedesca traduce: “… affin di creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo quale portatore di pace — N.d.T.] Un figliuolo di Dio nato di nuovo dalla Parola e dallo Spirito è trasformato in un nuovo uomo quale portatore di pace: La natura di Gesù è realtà divina e componente della nostra vita. Chiunque semina discordia, odio e inimicizia, è posseduto e sta sotto l’influenza del Maligno.

Stiamo davanti alle seguenti domande:
C’è un “troppo tardi”?
Ci sono delle decisioni che sono definitive?
Ci sono di quelle che possono essere rivedute e nuovamente prese?
Abbiamo influenza se con noi avviene la perfetta volontà di Dio o la volontà permissiva di Dio — o se non avviene affatto?

Stabiliamo o sappiamo se apparteniamo ai chiamati o agli eletti, alle vergini avvedute o a quelle stolte? Viene manifestato già adesso o solo alla prima, oppure alla seconda risurrezione? La decisione che prese Lucifero era così definitiva che Dio non gli ha fatto alcuna offerta di grazia. Per questo motivo non conosce né grazia né perdono, e neanche riconciliazione, e ciò risulta vero per tutti coloro che stanno sotto la sua influenza.

La fine dell’avversario è stabilita fin dall’inizio, cioè che sarà gettato nello stagno di fuoco e zolfo (Apoc. 20:10). Anche la destinazione di coloro che si sono decisi contro Dio qui sulla terra (Apoc. 20:11-15) è definitiva: “E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco”. Questa “sentenza” sarà eseguita al giudizio finale — non c’è corte d’appello. È pure definitivo ciò che il Signore dice ai portatori di doni che non si sono inseriti nella volontà di Dio: “Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità” (Mat. 7:21-23). Sarà terribile per coloro ai quali il Signore poi dirà: “Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato pel diavolo e per i suoi angeli!” (Mat. 25:41). Dovremmo prendere sul serio l’offerta di grazia con perdono e riconciliazione, compiere la nostra salvezza con timore e tremore, ed esaminare se agiamo nella nostra volontà o nella volontà di Dio!

 

LA RESTAURAZIONE PROMESSA
 

Nel libro di Giobbe leggiamo che il nemico poté provare l’uomo di Dio fino all’estremo. Il nemico recò solo distruzione e, alla fine, l’uomo stava seduto nella cenere. La famiglia e tutto attorno a lui era distrutto. La sua propria moglie disse: “Ancora stai saldo nella tua integrità? Ma lascia stare Iddio, e muori!”. Per noi è incomprensibile che un uomo timorato di Dio come lui lo era dovette attraversare simili terribili cose. Però pensiamo al nostro Redentore che, subito dopo il Suo battesimo, quando il Cielo si aprì e lo Spirito di Dio scese su di Lui, fu abbandonato alle tentazioni di Satana (Mat. 4:1-11; Luca 4:1-13), e sopportò tutte le offese e tutte le umiliazioni che ci possano essere sulla terra.

Se si trattasse solo di Giobbe e non dell’ultima parte della storia della salvezza con la Chiesa, allora i 42 capitoli starebbero invano nella Sacra Scrittura. Però crediamo che ogni Scrittura è ispirata da Dio, affinché possiamo ricevere un vero insegnamento (2 Tim. 3:16-17). La storia di Giobbe mostra come nessun’altra nell’Antico Testamento l’ultima fase della Chiesa, quando la pioggia della prima e dell’ultima stagione cadono insieme (Gioele 2:23; Zac. 10:1). Ciò avverrà adesso, proprio prima del ritorno di Cristo. Le parole in Giacomo 5:7-11 sono indirizzate a noi in questo tempo: “Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore”. Adesso si tratta di questo: di essere pazienti, di non guardare alle cose visibili, alle circostanze, ma di vivere nella ferma convinzione che Dio farà quanto ha promesso (Rom. 4:18-22). Non dobbiamo neanche guardare a noi stessi o ad altri, non ascoltare le calunnie (2 Cor. 6:8), non seguire falsi profeti; invece, fortificati nella Parola della Verità, dobbiamo perseverare fermamente fino alla venuta del nostro Signore. In Giacomo 5:7 leggiamo: “Ecco, l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione”. Nel versetto 11 sta poi scritto: “Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e avete veduto la fine riserbatagli dal Signore…” (v. 11).

Giobbe perseverò, sopportò pazientemente il tempo di prova e, malgrado tutte le accuse, testimoniò: “Ma io so che il mio Redentore vive…” e: “… io vedrò Dio” (Giob. 19:25-26). Egli vide già l’Intercessore, parlò di espiazione, della giovinezza in cui alla fine saremo trasportati e che Dio renderà all’uomo la sua giustizia (Giob. 33:23-28).

L’esempio di Giobbe ha grande importanza in rapporto con la storia della salvezza. Ci mostra ciò che Dio, fin dal principio, aveva in mente di fare con i Suoi e ciò che Egli fa ora quale compimento. Anche se il Signore lascia accadere certe cose, anche se Satana attacca il corpo e distrugge ogni cosa intorno a noi, quando Egli si presenta come accusatore e calunniatore, non deve toccare l’anima di un figliuolo di Dio. Come fu per Giobbe, il coronamento sarà alla fine. Dio rispose e restituì tutto in doppia misura.

 

LA FINE SARÀ GLORIOSA
 

“Io annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima predìco le cose non ancora avvenute; che dico: «Il mio piano sussisterà, e metterò ad effetto tutta la mia volontà»” (Is. 46:10).

Come credenti biblici siamo convinti che Dio porterà a compimento il Suo piano di salvezza in modo meraviglioso. In quel tempo il Signore Gesù disse ai credenti: “Quando vedrete Gerusalemme circondata d’eserciti, sappiate allora che la sua desolazione è vicina. Allora quelli che sono in Giudea, fuggano ai monti; e quelli che sono nella città, se ne partano…” (Luca 21:20-21). Il lettore e l’ascoltatore facciano attenzione! Loro l’hanno fatto, non appena videro gli eserciti. Lo storiografo più conosciuto di quel tempo, Giuseppe Flavio, scrive che tutti coloro che credevano al Messia lasciarono Gerusalemme prima che fosse distrutta nell’anno 70 d.C.

Il nostro Signore parla poi di cosa avverrà alla fine. Ci saranno dei segni nel sole e nella luna, sbigottimento e disperazione tra le nazioni, aumenteranno terremoti, carestie e tempi difficili. Poi dice in rapporto con Israele: “Guardate il fico… Così anche voi quando vedrete avvenir queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino” (Luca 21; Mat. 24). Siamo la generazione che vive tutte queste cose.

Oggi il Signore parla allo stesso modo ai credenti — a coloro che credono nella Sua Parola e che osservano le profezie bibliche nel loro adempimento: «Quando udrete che le negoziazioni su Gerusalemme hanno luogo — allora prestate attenzione; allora i veri credenti fuggano da ogni babilonia religiosa e ritornino al Signore e alla Parola della promessa!». Viviamo realmente in un periodo di tempo particolare, in cui le profezie bibliche per il tempo della fine si adempiono sotto i nostri occhi. Tutto sta ad indicare il ritorno più che imminente di Cristo, che niente e nessuno potrà impedire.

Satana non poté sventare il piano di Dio nel Cielo, non lo poté sventare nel Paradiso. Satana non poté far fallire il piano di Dio con Israele quando fece uccidere ogni maschio ebreo, perché Mosè rimase in vita, perché era destinato ad essere profeta. Al nemico non riuscì di sventare il piano di Dio neanche quando Maria e Aaronne si permisero un giudizio sul servo di Dio e misero in dubbio che Egli fosse l’unico con cui Dio parlava (Num. 12). Non ci riuscì neanche quando Core e Datan con i 250 anziani d’Israele causarono una divisione nella raunanza d’Israele (Num. 16). Sì, era l’unico a cui Dio era apparso nel pruno ardente e che il Signore aveva destinato ad essere il Suo profeta e aveva incaricato con una missione particolare! E, malgrado tutte le difficoltà, eseguì il suo incarico finché arrivò con il popolo alla frontiera del Paese promesso (Deut. 34). Poi Dio continuò il Suo piano con Giosuè.

Satana non poté far fallire il piano di salvezza di Dio facendo sì che Erode, a motivo del neonato Redentore, ordinò l’uccisione di tutti i maschi sotto i due anni. Satana non poté impedire l’adempimento quanto era contenuto nel piano di Dio — neanche il tradimento di Giuda. Dio ha sempre vigilato su ogni cosa e preso cura di tutto, affinché si adempisse il Suo piano. La Sua decisione vale per sempre e in eterno. COSÌ PARLA IL NOSTRO SIGNORE: “Io edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere”. Sarà così, finché essa apparirà al Suo cospetto nella gloria senza macchia né ruga (Ef. 5:27).

Neanche tutti gli insegnanti di eresie, che apparvero già nel tempo degli apostoli, poterono sventare il piano di redenzione. Non riuscirà neanche ai falsi profeti in questo tempo della fine. Quando Pietro scrive: “Ma sorsero anche falsi profeti fra il popolo, come ci saranno anche fra voi falsi dottori che introdurranno di soppiatto eresie di perdizione…” (2 Piet. 2:1), l’apostolo vuole mostrarci chiaramente il pericolo. Perfino dopo che Paolo aveva annunciato tutto il consiglio di Dio, apparvero degli uomini che insegnarono eresie e trassero discepoli dietro loro. Allo stesso modo, anche oggi, semplici credenti vengono allontanati dal seguire Gesù Cristo e dalla Chiesa e tratti dietro a uomini che insegnano false dottrine.

Già nella lettera alla Chiesa di Efeso, fu detto all’angelo della chiesa: “… hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli e non lo sono, e li hai trovati mendaci” (Apoc. 2:2). Senza riguardo alle pretese avanzate: Se la proclamazione non concorda con la dottrina degli apostoli dell’Agnello (Apoc. 2:2), si tratta secondo la testimonianza della Scrittura di false dottrine, di eresie.

Nella lettera alla Chiesa di Pergamo, il Signore contesta: “… tu hai quivi di quelli che professano la dottrina di Balaam…” (Apoc. 2:14). La «dottrina di Balaam» stava evidentemente in contrasto con la dottrina degli apostoli. È impossibile immaginarci in che modo il nemico si era già introdotto nella Chiesa primitiva e voleva far fallire il piano di salvezza di Dio! Secondo la testimonianza della Scrittura, la Chiesa è il luogo della rivelazione divina sulla terra, è il Corpo di Cristo, la colonna e la base della Verità (1 Tim. 3:15). Nessuna menzogna ha la sua origine nella Verità (1 Giov. 2:21), ma è sempre un travisamento della Verità. Così, ad esempio, un tema può essere biblico, ma ciò che viene detto o scritto su di esso dagli uomini, può essere completamente falso. Così ebbe inizio nel giardino di Eden: Satana rimase nel tema, però non nella Verità.

Nella lettera all’angelo della Chiesa di Tiatiri, gli viene rimproverato: “Ma ho questo contro a te: che tu tolleri quella donna Jezabel, che si dice profetessa e insegna e seduce i miei servitori…” (Apoc. 2:20). Sicuramente si sapeva che Dio avesse posto nella Sua Chiesa solo uomini come apostoli, profeti, dottori, ecc., e nessuna donna come “profetessa”, ecc. Tuttavia avvenne già nel tempo degli apostoli che una donna si facesse passare per profetessa, per insegnante e seduceva perfino i servitori di Dio. L’intenzione del nemico era fin dal principio di sedurre.

Per mezzo del profeta Ezechiele, Dio ha già fatto dire in quali distrette gli uomini sarebbero capitati, sì che perfino delle anime sarebbero state uccise per l’abuso di un dono spirituale. COSÌ PARLA IL SIGNORE: “E tu, figliuol d’uomo, volgi la faccia verso le figliuole del tuo popolo che profetano di loro senno, e profetizza contro di loro, e di’: «Così parla il Signore, l’Eterno: Guai alle donne che cuciono de’ cuscini per tutti i gomiti, e fanno de’ guanciali per le teste d’ogni altezza, per prendere le anime al laccio! Vorreste voi prendere al laccio le anime del mio popolo e salvare le vostre proprie anime?»” (Ez. 13:17-18).

Nella chiesa di Tiatiri il nemico usò una portatrice di doni per sedurre i servitori di Dio, che si lasciarono ingannare dal suo dono, perché essi non avevano il dono di discernimento degli spiriti. Perfino gli uomini di grande responsabilità guardavano con rispetto a lei e ciò facendo non si accorsero che loro stessi e la Chiesa avevano perso il rispetto per la Parola di Dio. Il dono di profezia non fa di una donna una profetessa e ancora meno una insegnante di chiesa. Le quattro figlie di Filippo avevano il dono di profezia (Atti 21), ma non erano profetesse.

I profeti dati da Dio appartengono ai cinque ministeri nella Chiesa (Ef. 4:11), il dono di profezia viene ordinato tra i nove doni dello Spirito (1 Cor. 12). Se nell’Antico Testamento si parla di una profetessa Maria (Es. 15), di una profetessa Debora (Giud. 4), di una profetessa Hulda (2 Re 22), e di una profetessa dalla quale si recò Isaia (Is. 8:3), nessuna di esse aveva un ministero che riguardava la raunanza nel suo insieme. Così era pure con la profetessa Anna, della quale leggiamo in Luca 2:36-38. Tutto ciò che appartiene al piano di salvezza è stato rivelato ai Suoi servitori, ai profeti e agli apostoli (Ef. 3:5, Apoc. 10:7 e altri). Anche i ministeri e i doni debbono essere biblicamente ordinati ed essere lasciati nel contesto a cui appartengono.

Satana si presenta sempre là dove lo Spirito di Dio opera in modo particolare in una chiesa. E lo fa sempre con la stessa intenzione: distruggere l’ordine divino, mettere in forse e distorcere ciò che Dio ha detto, mettere tutto in disordine e rendere poco credibili i messaggeri di Dio, per sventare l’opera e il piano di Dio. Però il consiglio di Dio rimane in eterno. La Chiesa di Gesù Cristo non sarà vinta dall’inferno. La Sposa dell’Agnello può momentaneamente uscire dal passo, come lo vide il fratello Branham in una visione, ma non può essere sedotta. Sarà riportata al passo, pura e santa prenderà parte alla Cena delle nozze (Apoc. 19).

Satana imperversa soprattutto contro la vera Chiesa e contro Israele, perché sono destinati ad uno scopo in relazione con la storia della salvezza. Il mondo non avrebbe mai sentito di un infanticidio nell’antico Egitto, se Mosé non fosse stato destinato fin dalla nascita ad essere profeta per Israele. Non ci sarebbe neanche stato alcun infanticidio a Betleemme se il Figlio di Dio non fosse nato a Betlemme.

Gettiamo uno sguardo nel nostro tempo: Satana ha lasciato in pace tutti i grandi evangelisti e le chiese. Solo uno dovette attraversare le più terribili prove, anche nella comunità (v. predicazione del 28.09.1958 e altre).

Era William Branham che, dalla sua nascita (Ger. 1:5) fino alla fine della sua vita, era consacrato a Dio. All’età di sette anni, udì una Voce in un vortice proveniente dalla chioma di un albero che gli gridò: «Non bere, non fumare mai e non insozzare il tuo corpo in nessuna maniera poiché, quando sarai più grande, ci sarà un’opera che dovrai compiere per Me» (Un uomo mandato da Dio). Egli era un profeta promesso con un ministero in collegamento con la storia divina della salvezza nel tempo della fine. Gli attacchi vennero dai religiosi delle diverse denominazioni e vennero perché egli, quale uomo mandato da Dio, annunciava la pura dottrina biblica che non corrispondeva al credo delle loro comunità.

Il più terribile attacco però fu quando qualcuno, che prima gli era stato vicino, lo denunciò alle autorità fiscali. Evidentemente, il fratello Branham non era molto pratico delle abitudini di questa terra come del Regno di Dio. Nelle sue riunioni delle persone hanno messo assegni nell’offerta intestati a lui e furono firmati da lui per pagare le riunioni del posto. In seguito gli fu presentato un cartone pieno di simili assegni e fu accusato di aver fatto del denaro un uso privato, senza pagare le imposte. Si trattava di mezzo milione di dollari. L’Intendenza di finanza gli chiese oltre trecentomila dollari come arretrati di imposte, gli fu tolto il suo passaporto, non poteva più lasciare il Paese. Questo procedimento durò cinque anni. Ne aveva parlato con me, era dispiaciuto non potendo a motivo di ciò rispondere all’invito di venire in Germania con David DuPlessis. Dovette pure disdire il suo viaggio a Sydney, Australia, programmato per l’anno 1959, perché non poteva lasciare gli Stati Uniti. Mi confidò il nome di chi aveva pagato per lui la somma di quarantamila di dollari, somma sulla quale si erano messi d’accordo l’avvocato e l’Intendenza di finanza.

Il 28 novembre 1963 il fratello Branham parlò tra l’altro su questo affare di imposte. Disse: «Adesso sono cinque anni, e mi chiedo cosa ho fatto di sbagliato. Mi sento così male nel mio cuore. Ero così abbattuto e non ero conscio di ciò che poteva essere. Ero semplicemente molto abbattuto. … Le autorità avevano avviato un’inchiesta su di me e mi dissero che sono debitore di 300.000 dollari. Non mi permettevano di andarmene — dovevo rimanere mentre l’inchiesta era in corso. Durante gli ultimi quattro, cinque anni, ero così abbattuto».

Se il più grande uomo di Dio del nostro tempo non avesse avuto da adempiere il più importante incarico in collegamento con il piano di salvezza di Dio (Mal. 4:5-6; Mat. 17:11; Marco 9:12), il diavolo lo avrebbe lasciato in pace. Ancora una volta disse: «Ho sentito questo pesante fardello. Ho pianto e pregato. Mi chiedo: ‹Cosa posso fare? Cosa ho fatto?…›».

Già il profeta Geremia dovette sperimentare che volevano denunciarlo. Così sta scritto: “Poiché odo le diffamazioni di molti, lo spavento mi vien da ogni lato: «Denunziatelo, e noi lo denunzieremo». Tutti quelli coi quali vivevo in pace spiano s’io inciampo, e dicono: «Forse si lascerà sedurre, e noi prevarremo contro di lui, e ci vendicheremo di lui»” (Ger. 20:7-13). Ciò può capitare ad ogni servitore di Dio. La gelosia costringe a persecuzione religiosa come da Caino, che era un figlio del diavolo (1 Giov. 3:12). Il nostro Signore ha già predetto tutto ciò: “Anzi, l’ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio” (Giov. 16:2).

Possiamo parlare di tutti questi passi biblici, però solo quando si avverano nella nostra vita, ne sentiamo le conseguenze. Possiamo parlare della caduta di Lucifero e del seguito che ha trascinato con sé, di Eva, della seduzione, di Adamo che era disubbidiente e fu trascinato nella seduzione. Possiamo anche riferirci a quanto avveniva nelle chiese già nel Cristianesimo primitivo, e particolarmente a ciò che viene trattato nelle sette lettere alle Chiese, però adesso non si tratta più del lungo periodo passato che sta alle nostre spalle. Adesso si tratta di quel che Dio fa, ma anche di come Satana si è intrufolato e vorrebbe sventare il piano di salvezza di Dio nella fase finale.

Molti di voi possono ancora ricordarsi delle potenti benedizioni degli anni sessanta e particolarmente degli anni settanta. Dopo la dipartita del fratello Branham, il Messaggio del tempo della fine uscì da questo luogo, come Dio l’aveva destinato fin dall’Eternità, ed iniziò una marcia trionfale intorno al mondo. La comunità locale crebbe spiritualmente e numericamente. Le benedizioni di Dio erano percettibili e potevano essere sperimentate in ogni riunione. In quel tempo il Signore ha spesso parlato con noi e ci ha svelato i misteri della Sua Parola, come Egli li ha rivelati al Suo servitore e profeta. Venivano delle persone da ogni parte per ascoltare il puro Messaggio, la vera Parola e per fare un’esperienza con il Risorto.

Però questo stato quasi “paradisiaco” non è affatto piaciuto al nemico. Così, alla fine degli anni settanta, fece tutto il possibile per distruggere l’opera e la chiesa. A Eva fu sufficiente il travisamento di una sola parola (Gen. 3) per far precipitare l’intera umanità nella caduta, come il fratello Branham lo disse molto spesso. Qui, per dare il colpo di grazia all’opera di Dio, per bocca di coloro che si erano allontanati dalla comunità, Satana ha travisato un passo biblico dopo l’altro e una citazione dopo l’altra. Si trattava principalmente di rendere non degno di fede il portatore della Parola stabilito da Dio. Per questo furono trovate le più inimmaginabili accuse che culminarono nell’affermazione che egli fosse l’Anticristo, un sodomita e il seduttore della Sposa. È tipico che tutto fu tramato e diffuso a sua insaputa. Paolo ha chiaramente descritto le azioni di simili persone:

“La loro gola è un sepolcro aperto;
con le loro lingue hanno tramato frode.
Sotto le loro labbra c’è un veleno di serpenti.
La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza.
I loro piedi sono veloci a spargere il sangue.
Rovina e calamità sono sul loro cammino
e non conoscono la via della pace.
Non c’è timor di Dio davanti ai loro occhi”
(Rom. 3:13-18).

Per quanto concerne il matrimonio, Satana abusò della parola in 1 Corinzi, capitolo 7, per trasmettere la sua interpretazione. Come fosse del tutto naturale, una donna, che si era staccata dalla comunità, disse a suo marito: «Io posso separarmi da te, devo solo rimanere sola; così sta scritto in 1 Corinzi 7». Così suonava la grande bugia satanica in relazione con la distruzione programmata. Però non sta affatto scritto così e, prima del versetto 11, sta il versetto 10 che dice: “Ma ai coniugi ordino non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito”. Qui non è Paolo a parlare, ma il Signore stesso. Questa affermazione non è abbastanza chiara? Non concorda con tutti i passi della Bibbia che trattano questo tema e con ciò che il fratello Branham ha insegnato e ha esposto particolarmente nella predicazione «Matrimonio e Divorzio» per ordine del Signore?

Nel versetto 11, nel caso che fosse già avvenuto, viene semplicemente detto: “… e se si fosse separata, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito…”. Dunque non quando prima o poi nel futuro si separa o si divorzia, ma quando è già avvenuto, deve rimanere sola o riconciliarsi con suo marito. Tutti gli altri passi biblici che riguardano questo tema non sono stati presi in considerazione, Satana facendo un gioco di parole con «separazione» e «divorzio».

Tutti coloro che desiderano essere rapiti, se sono caduti vittima della seduzione di Satana e si sono lasciati influenzare con parole o per iscritto, debbono essere liberati da questo legame.

Solo così l’ordine nella Chiesa, nella famiglia e nel matrimonio può essere ristabilito, a cominciare con 1 Corinzi 11:3: “Ma voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio”.

Come fu per il popolo d’Israele, tutti coloro che erano stati morsi dai serpenti ardenti dovevano guardare al serpente di rame per essere guariti, così ora tutti coloro che sono stati avvelenati dal veleno mortale del serpente, debbono guardare a Cristo, al Redentore, perché ha schiacciato il capo al serpente. Solo con uno sguardo pieno di fede verso il Crocifisso, tutti vengono guariti dal veleno della morte spirituale (Giov. 3:14-17).

In un primo momento sembrò anche che qui, nel «Centro Missionario», tutto fosse finito. Avevamo proprio terminato i due edifici della missione, come il Signore aveva comandato il 18 luglio 1976, quando tutto l’inferno si scatenò. Però Dio non ha permesso che Satana sventasse il Suo piano e ha dato un nuovo inizio. Egli ha continuato la Sua opera secondo la Sua volontà: da allora milioni di persone nel mondo intero hanno potuto udire la pura Parola, moltissime anime sono state salvate e condotte fuori da ogni confusione spirituale. La preparazione della Chiesa–Sposa in armonia con la Parola rivelata è andata avanti.

Alcuni anni dopo il primo attacco, Satana colpì una seconda volta: Qualcuno sporse denuncia contro me presso l’Intendenza di finanza per evasione fiscale. Soltanto dopo la conclusione del procedimento venni a sapere che si trattava di qualcuno molto vicino a me. Naturalmente si crede di più ai componenti di una famiglia, quando sono loro a fare una simile accusa. A mia insaputa furono interrogati come testimoni altri sei uomini che, una volta, erano appartenuti alla comunità. In base a quanto fu messo a verbale, il 31 ottobre 1989, il giorno della Riforma, un lunedì, sei uomini, ispettori tributari e funzionari della polizia di Düsseldorf vennero alle ore 8 di mattina al «Centro Missionario». Perquisirono i locali privati e quelli adibiti a ufficio e confiscarono tutti i documenti esistenti. Furono trasportati via in casse. Mi addossarono in tutto 19 capi d’accusa. Fu subito tolto lo statuto di pubblica utilità della «Freie Volksmission» (Missione Popolare Libera). La richiesta ammontava a 340.000 marchi tedeschi di imposta sulle imprese e 220.000 marchi tedeschi di imposta patrimoniale. Non avremmo mai potuto mettere insieme queste somme. Dal punto di vista umano sembrava di nuovo la fine dell’opera missionaria e della comunità.

Senza dubbio, c’era la mano del Signore: il direttore dell’Intendenza di finanza di Krefeld prese la mia difesa, così che non fui messo in custodia cautelare, come era previsto. Alla gloria di Dio posso dire che, durante tutti gli anni in cui durò il procedimento, non ho dovuto disdire nessun viaggio e ho potuto continuare a servire il Signore con fedeltà. A grande sorpresa di tutti i funzionari inquirenti, degli avvocati e della Corte, dopo un esame approfondito durato anni, non c’era né privatamente né nella Missione neanche una sola irregolarità. In dicembre 1999, presso la Corte superiore di finanza di Düsseldorf, alla mia presenza, fu finalmente pronunciata l’assoluzione piena. Il più grande quotidiano di Krefeld fece un rapporto dettagliato con il titolo: «Accuse contro la Missione respinte».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Il pastore Ewald Frank si rallegra della vittoria in tribunale.
La «Freie Volksmission» viene di nuovo riconosciuta di pubblica utilità.
L’inchiesta tributaria restituisce adesso gli atti confiscati.

Nessuno può immaginare quel che ho passato in tutti gli anni che durò il procedimento. Continuamente dovevo ricordarmi di fatti successi molto tempo prima per rimuovere accuse, continuamente dovevo discutere con avvocati e le autorità fiscali. Però, alla fine, potevamo di nuovo sperimentare che la vittoria del nostro Signore fu manifestata. Dio non è stato soltanto con il Suo servitore e profeta William Branham durante i cinque anni della dura prova, Egli è stato anche vicino a me durante i molti anni della più dura prova. Con tutta la forza, Satana voleva distruggere la fiducia nel portatore della Parola e, con ciò, sventare la diffusione del puro Messaggio del tempo della fine. Non gli è riuscito, perché così dice il COSÌ PARLA IL SIGNORE dell’11 giugno 1933: «Come Giovanni il Battista fu inviato quale precursore della prima venuta di Cristo, così tu sarai inviato con un Messaggio quale precursore della Sua seconda venuta». — È questo Messaggio che io porto per incarico di Dio in virtù di una chiamata e di una missione divine da quando il fratello Branham è andato a Casa.

Dopo una conversazione, alla quale era presente anche il rev. Pearry Green, il delatore ha risarcito la Missione con una parte dei costi derivati, vale a dire 30.000 Euro. Però di un senso di colpa e di un pentimento, purtroppo fino ad oggi nemmeno l’ombra. Era veramente definitivo? Non c’è un ritorno? L’offerta di grazia di Dio viene respinta? Non vale più nel Nuovo Testamento quanto Dio disse nell’Antico: “Maledetto chi disprezza suo padre o sua madre!”? (Deut. 27:16; Marco 7:10). Di fronte al prossimo ritorno di Gesù Cristo, le gravi calunnie diffamatorie debbono ancora continuare? L’inimicizia deve rimanere fino alla fine? Possono gli uomini che nemmeno si salutano essere veramente pronti per essere rapiti? Faccio appello oggi a tutti coloro che hanno prestato fede al Messaggio di Dio di pregare e digiunare affinché Dio ponga freno agli attacchi del nemico e compia la Sua opera di grazia con gloria.

Non mi lamento e non accuso nessuno. Mi rallegro però che tutti i capi d’accusa contro la mia persona sono caduti (Mat. 5:10-12). Se solo uno fosse stato vero, allora il Signore stesso avrebbe fatto il primo errore con la mia chiamata. Ogni cosa è passata davanti a Dio e adesso tutti debbono decidere se vogliono credere nella Parola di Dio o nelle parole dei calunniatori. Paolo ha usato un capitolo intero, cioè 2 Corinzi, capitolo 11, per descrivere come già nel capitolo 6, tutte le prove attraverso le quali è dovuto passare. Con lui posso anch’io esclamare: “Ma il Signore è stato meco e m’ha fortificato, affinché il Vangelo fosse per mezzo mio pienamente proclamato e tutti i Gentili l’udissero; e sono stato liberato dalla gola del leone” (2 Tim. 4:17).

Nella Chiesa primitiva gli apostoli e gli anziani portavano la responsabilità per tutte le decisioni riguardanti la dottrina (Atti 15 e altri), perché è solo nella Chiesa che Dio ha stabilito i diversi ministeri, precisamente per la sua edificazione. C’era anche sempre una sola chiesa locale nelle diverse località. Le divisioni provengono sempre dal nemico. Con lo sguardo sul ritorno di Gesù Cristo che si è così tanto avvicinato, deve essere messo in risalto che i credenti nella Chiesa primitiva erano di un sol cuore e di un’anima sola, perché erano sotto la diretta guida dello Spirito Santo. Non c’era ancora nessuna divisione, nessun falso fratello e nessuna falsa dottrina. Adesso viviamo l’essere ricondotti all’inizio primitivo. Per questo motivo, tutte le divisioni, sorte a cagione di dottrine estranee, debbono cessare e la pura dottrina biblica deve essere annunciata.

L’unità in una chiesa locale è molto importante. Il nostro Signore dice: “Un regno diviso, una casa divisa — e naturalmente anche una chiesa divisa — non potrà reggere” e: “Chi non è con me, è contro di me” e: “Chi non raccoglie con me, disperde” (v. Mat. 12:25 e 30). Il fratello Branham, nel tempo della crisi, fece fare la seguente promessa: «Dichiaro solennemente di sostenere il ‹Branham Tabernacle› guidato dal suo pastore, il rev. William Branham, in tutti i suoi programmi. Prometto di non dire nulla né contro il fratello Branham né contro uno dei suoi propositi e rimproverò ognuno che lo fa. Parteggerò per lui, che sia nel giusto o nell’errore, come lui stesso parteggia per Dio».

 

COSÌ DICE IL SIGNORE ai Suoi: “Ecco, io t’ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura mi stan del continuo davanti agli occhi.
I tuoi figliuoli accorrono; i tuoi distruttori, i tuoi devastatori s’allontanano da te.
Volgi lo sguardo all’intorno, e mira: Essi tutti si radunano, e vengono a te”
(Is. 49:16-18).

 

DOVE CI COLLOCA LA PAROLA DI DIO?
 

Paolo cita diversi fratelli, per nome Figello ed Ermogene, che in Asia gli avevano voltato le spalle (2 Tim. 1:15). Menziona Imeneo e Fileto che pretendevano che la risurrezione fosse già avvenuta e le cui “dicerie” andavano rodendo come fa la cancrena. Non era più la predicazione della Parola, ma chiacchiere senza valore e vuote, precisamente da coloro che si erano allontanati dalla Verità (2 Tim. 2:18). Paolo li paragona perfino con Jannè e Iambrè (2 Tim. 3:8). Simili uomini non sono né apostoli, né profeti né dottori. Il Signore parla sempre a coloro che sono nella Chiesa. Ogni messaggio è indirizzato solo a coloro che sono nella Chiesa (Apoc. 2 e 3), che sono riscattati mediante il Sangue dell’Agnello e stanno sotto la protezione del Sangue. Chi si separa dalla Chiesa, non sta più sotto la copertura del Sangue. Ci sono dei gruppi che camminano per la propria via, come anche le denominazioni, e non ascoltano più ciò che lo Spirito dice alle chiese.

Ogni gruppo che sorge tramite ribellione e separazione dalla Chiesa di Gesù Cristo, è in realtà solo un’associazione religiosa; la Sacra Scrittura li definisce “una banda”. La raunanza rimase con Mosé, coloro che si erano radunati contro di lui, seguirono Core, Datan e Abiram. Questa è la via di Caino, i traviamenti di Balaam e la ribellione di Core (Giuda v. 11), l’abbandono della strada diritta (2 Piet. 2:15). Questi uomini erano disprezzatori del Signore (Num. 16:30); disprezzavano la missione di Mosé e, ciò facendo, hanno disprezzato il Signore stesso che lo aveva chiamato. In simili casi valgono sempre le parole: “Guardate, o disprezzatori, stupite e nascondetevi, perché io compio un’opera ai giorni vostri, un’opera che voi non credereste, se qualcuno ve la raccontasse” (Atti 13:41).

Cosa dire di tutti gli accusatori, dei disprezzatori, dei calunniatori e dei diffamatori che si sono messi a disposizione del nemico e che, ciò facendo, stanno sotto maledizione? Chi approfitterà del breve tempo di grazia ancora rimasto e si farà liberare dal legame? Chi chiederà perdono e sperimenterà la riconciliazione? O la sua decisione era definitiva? Chi ha superato per sempre il limite come Giuda? Tutti coloro che sono stati trascinati nella seduzione, che Satana stesso ha cagionato come nel Cielo e nel giardino di Eden, così pure qui, non dovrebbero ancora a lungo perseverare nella caparbietà dei loro cuori.

Molte care anime sono cadute vittima della più terribile seduzione, religiosamente mascherata, dell’inganno presentato spiritualmente con ripercussioni nel mondo intero. Cosa c’è con i promotori? Cosa c’è con coloro che vi hanno preso parte e hanno anche peccato? Chi troverà spazio per il pentimento? Chi ha partecipato in buona fede, non di proposito al peccato, non si è reso colpevole per sempre verso il Sangue e il Corpo di Gesù Cristo e dovrebbe lasciare tutto il suo orgoglio e ritornare al Signore.

Devono finire anche tutte le interpretazioni nell’ambito del Messaggio. In verità non è sufficiente che i fratelli si appellino al profeta, debbono anche poter appellarsi alla Parola. Tutti coloro che sono stati svergognati perché hanno dato ascolto e hanno guardato agli uomini devono ora guardare al Signore, aver fiducia in Lui e non più essere svergognati. Il Buon Pastore richiama tutte le pecore disperse e smarrite che ascoltano la Sua Voce. Anche tutti i fratelli nel ministero che sono caduti sotto una falsa influenza, debbono liberarsi dal laccio di Satana (2 Tim. 2:26). Soltanto quando l’unità sarà manifestata in mezzo e per mezzo dei ministeri, essa potrà diventare realtà anche in tutta la Chiesa.

Satana è vinto, ha perso per sempre il suo diritto sui redenti. Con tutte le sue potenze sarà posto per sgabello dei piedi del Vincitore di Golgota, e questa vittoria sarà manifestata nella Chiesa. Alla fine si vedrà che ne valeva la pena per amore degli eletti che non si lasciano sedurre ancora a lungo, che non prendono parte né a calunnie né a diffamazioni, che trovano grazia al cospetto di Dio e si lasciano inserire nella Chiesa di primogeniti.

Continuo a tenermi stretto alle parole del profeta Isaia: “Nessun’arma fabbricata contro di te riuscirà; e ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Tal è l’eredità dei servi dell’Eterno, e la giusta ricompensa che verrà loro da me, dice l’Eterno (Is. 54:17).

Con responsabilità davanti a Dio continuerò a portare la Parola eterna finché sarò rapito con tutti i giusti compiuti, come ho visto e sperimentato in gennaio 1981. Tanto più mi spinge ad esortare, perché sono consapevole che il tempo è ancora molto breve. Satana può cagionare delle distruzioni — lo fece fin dal principio — ma non può sventare il piano di Dio con la Chiesa-Sposa.

Dal giorno della dipartita del fratello Branham ho portato come primo il Messaggio divino su ogni continente della terra, come l’Iddio eternamente fedele mi ha comandato. Fino al 1979 erano 86 Paesi, nel frattempo erano 136 e Dio ha dato molto frutto. A Lui sia l’onore per questo! Negli anni settanta c’erano qui nella Casa di Dio dalle 400 alle 500 persone, adesso ce ne sono dalle 700 alle 900. Negli anni settanta provenivano principalmente dai Paesi di lingua tedesca, oggi da tutta Europa e dal mondo intero. In quel tempo la predicazione era solo in tedesco, oggi viene simultaneamente tradotta in dodici lingue, sette delle quali si possono udire dal vivo tramite Internet nel mondo intero.

Non scrivo da persona privata, scrivo per ordine di Dio. Non si tratta della difesa della mia persona, si tratta della difesa della Parola di Dio, del cristallino e vero Messaggio del tempo della fine. Tutto ciò non mi è accaduto perché mi chiamo Ewald Frank, ma a cagione della chiamata diretta come Mosé e Giosuè, come Elia ed Eliseo, come Pietro e Paolo e come William Branham non da ultimo l’ha ricevuta. Egli era colui che ha confermato la chiamata divina il 3 dicembre 1962 davanti a due testimoni, Fred Sothman e Banks Wood. Riguardo alla storia della Chiesa, il mio ministero è direttamente collegato con il suo.

Ripetutamente il fratello Branham disse: «Nessuno ha il diritto di salire sul pulpito e di predicare, se non ha avuto un incontro con Dio come Mosé». Io aggiungo: «Nessuno ha il diritto di considerarsi chiamato ad un ministero di importanza per la storia della salvezza, se non può testimoniare di aver fatto un’esperienza come Paolo e di aver realmente sentito la Voce del Risorto, come io l’ho sentita». Per tutta l’Eternità rimane vero quanto il nostro Signore disse di coloro che Egli manda: “Chi ascolta voi ascolta me; chi sprezza voi sprezza me, e chi sprezza me sprezza Colui che mi ha mandato” (Luca 10:16). Ognuno decida adesso per sé stesso se credere o no, se ubbidire o no. Poiché in quel giorno ognuno avrà da udire la sua propria decisione, quando verrà collocato a sinistra o a destra, quando udrà le parole: “Venite, voi, benedetti…”, oppure: “Andate via da me, maledetti…”. Entrambi saranno definitivi.

 

CONCLUSIONE
 

Adesso possiamo lasciare tutto ciò che è alle nostre spalle e dimenticarlo, purché l’abbiamo portato sotto il Sangue e abbiamo ricevuto il perdono. Solo così possiamo andare insieme avanti con passo deciso e con piena fede (1 Piet. 1:13). Il Signore fedele porterà a compimento la Sua opera di redenzione come Egli ha portato a compimento la Sua opera di creazione. William Branham era l’uomo mandato da Dio, tramite il cui ministero i cuori dei figliuoli di Dio sono stati ricondotti alla fede dei padri apostolici. Prima era una promessa, adesso è adempimento. Allo stesso modo rimane vero ciò che fu detto al fratello Branham che non lui, ma il Messaggio avrebbe preceduto la seconda venuta di Cristo, come lui stesso l’ha ripetutamente sottolineato, particolarmente il 9 febbraio 1959: «… Non che sono io il precursore, ma il Messaggio sarà il precursore». L’11 giugno 1933 anche questo era ancora solo un annuncio — dalla dipartita del fratello Branham è diventata realtà su tutta la faccia della terra.

Il 26 luglio 1964 il fratello Branham chiese durante la sua predicazione: «Cosa deve essere restaurato in questi ultimi giorni? Ascoltate, voi fratelli delle chiese Cristiane. La festa di Pentecoste primitiva, come era nel principio, deve essere restaurata». La Chiesa deve essere alla fine come era nel principio. Nel libro di Giobbe, leggiamo che tutto gli è stato restituito il doppio, dopo che aveva interceduto per tutti coloro che non lo avevano compreso nelle sue prove. Ora ciò deve avvenire di tutto cuore da parte mia e da parte nostra: «Padre, perdona loro, perché non sapevano e non sanno quel che fanno, finché stanno sotto l’influenza del Maligno!». Come accadde da Giobbe, che tutti i fratelli, tutte le sorelle e anche tutti gli amici di prima ritornino!

“E quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, l’Eterno lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto. Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutte le sue conoscenze di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua, gli fecero le loro condoglianze e lo consolarono di tutti i mali che l’Eterno gli avea fatto cadere addosso…” (Giob. 2:10-11).

Non vogliamo più mormorare gli uni contro gli altri, come scrive Giacomo, ma prendere per esempio la costanza e la pazienza dei profeti che hanno parlato nel Nome del Signore. Vogliamo fermamente perseverare ed essere trovati nella volontà di Dio. Che Dio dia a noi tutti il rispetto per Lui, per la Sua Parola e per le Sue decisioni, perché solo così possiamo essere partecipi di ciò che Egli fa oggi. Che il compiacimento di Dio possa riposare sui Suoi. Satana non può far fallire il piano di Dio. Quel che Dio ha deciso fin dall’Eternità accadrà e lo vivremo per grazia.

Approfitto di questa occasione per ringraziare di cuore tutti i fratelli e tutte le sorelle in tutti i Paesi che sono rimasti fedeli alla Parola e al Messaggio e prendono parte alla distribuzione del Cibo spirituale. Shalom! Maranatha!

Operante per ordine di Dio:
E. Frank

  

COSÌ DICE IL SIGNORE nel Sermone sul Monte:
Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Iddio!
Beati quelli che s’adoperano alla pace, perché essi saran chiamati figliuoli di Dio!
Beati i perseguitati per cagion di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli!
Beati voi, quando v’oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia!
Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande ne’ cieli;
poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi”.
Sì. Amen.

 

 

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