DECORSO DELLA STORIA DELLA CHIESA


Nella Chiesa neotestamentaria proprio al principio c’erano dottrine e pratiche come Dio aveva voluto e ordinato. Molto presto però incominciarono anche deviazioni e cambiamenti. Questo tragico sviluppo raggiunse nel corso dei secoli successivi una tale proporzione che non era rimasto quasi più nulla del Cristianesimo primitivo. Adesso dobbiamo di nuovo scoprire la traccia originale, che viene paragonata nella Sacra Bibbia con la «via stretta», e seguirla, altrimenti proseguiremo sulla «via larga» e mancheremo il traguardo eterno.

Entrambi, tanto il vero quanto il falso, si sono propagati attraverso tutte le epoche della Chiesa. Già nel tempo degli apostoli, uomini che non avevano alcuna chiamata divina, esposero le loro personali opinioni, dalle quali sorsero poi dottrine estranee alla Parola di Dio. Anche adesso, ogni dottrina, ogni testimonianza e ogni pratica debbono essere paragonate e portate in armonia con l’originale del Cristianesimo primitivo. Un vero profeta, un vero apostolo, un dottore, che Dio ha posto nella Sua Chiesa (1 Cor. 12:28; Ef. 4:11), oggi deve  predicare  e predicherà  esattamente quel che tutti i profeti, apostoli e dottori mandati da Dio ci hanno lasciato nella Sacra Bibbia. Dall’unica Sorgente divina può venire sempre e soltanto la stessa rivelazione e ispirazione.

Gli uomini di Dio non hanno esposto la loro propria conoscenza, ma, condotti e ispirati dallo Spirito Santo, hanno pronunciato le parole di Dio. In base a questo criterio, che concorda sempre con la Sacra Bibbia, si debbono lasciare valutare tutti i predicatori, qualsiasi sia la loro religione. Molti desiderano rendere un servizio a Dio, senza conoscere ed essere trovati loro stessi nella volontà di Dio. Possiamo dire che c’è sincerità in tutte le persone in tutte le religioni. Già la devozione con cui molti dedicano loro stessi e il loro tempo alle proprie convinzioni, parla della serietà che li anima. Però, evidentemente, si può essere sinceri e tuttavia essere nell’errore.  Anche i cosiddetti «padri della Chiesa» pensarono di fare bene quando trasmisero le loro proprie opinioni quali dottrine e portarono nel Cristianesimo le loro idee pagane. Volevano servire l’intera umanità e non volevano urtare i seguaci degli dèi pagani. In questo modo però, hanno realizzato una religione cristiano–pagana. Le loro probabili buone intenzioni testimoniano già dello spirito ecumenico, ma non erano nella volontà di Dio. Ciò facendo, loro stessi si sono allontanati dalla via di Dio sulla quale volevano portare altri. Nella misura in cui si avvicinarono con molti compromessi alle usanze dei popoli, si allontanarono sempre più da Dio e dalla Sua Parola.

Presso Dio, tutto rimane fermo dall’inizio fino alla fine nello stesso modo. Egli stesso, la Sua Parola e il Suo operare non sono mai stati assoggettati al mutamento dei tempi e rimarranno immutati nell’Eternità. Dio è legato alla Sua Parola, e tutti coloro che credono in Lui, sono altrettanto obbligati all’ubbidienza verso la Parola di Dio. Essa è sostanza divina tramite la quale coloro che La ricevono in sé, diventano partecipi della natura divina operata dallo Spirito e diventano uno con Lui (2 Piet. 1:3-4).

Qui non ci occuperemo più dettagliatamente del periodo postapostolico e del tempo medievale, durante i quali le dottrine bibliche primitive sparirono quasi del tutto, ma faremo il salto dal Cristianesimo primitivo fino alla Riforma e sfioreremo brevemente lo sviluppo della Chiesa neotestamentaria dalla Riforma fino al nostro tempo. Dopo il millenario predominio assoluto della Chiesa di Stato di Roma incominciato nel VI secolo, nel XVI secolo riuscì la breccia a ritroso verso la libera proclamazione dell’Evangelo. Molti nomi potrebbero essere citati del tempo della Riforma: il più conosciuto è sicuramente Martina Lutero, che fece gran merito a Jan Hus, perché, incoraggiato da John Wyclif, aveva preparato la breccia della Riforma col sacrificio della sua vita, che finì sul rogo per ordine dei padri del Concilio di Costanza. Anche Zwingli, Calvino, Schwenkfeld e altri diedero il loro contributo.

Tramite la Riforma, coloro che erano diventati credenti sperimentarono cosa significasse grazia; era il primo passo a ritroso verso il Cristianesimo primitivo: cioè la giustificazione per fede. Con ciò, la persona riceve un pentimento operato dallo Spirito di tutto ciò che nella sua vita non era giusto davanti a Dio, e invoca il Nome del Signore. La Sacra Bibbia chiama questo: «ravvedimento», il che però non ha nulla a che fare col: «fare penitenza». Così si ottiene la certezza della salvezza dell’anima tramite la fede nell’opera di redenzione compiuta. Per mezzo del perdono e della giustificazione per fede (Rom. 1:16-17; Rom. cap. 5 e altri), colui che è diventato credente riceve pace con Dio (Rom. 6:1).

All’esperienza della conversione seguono ancora altre esperienze. Come è risaputo, ci furono dal tempo della breccia della Riforma ci furono risvegli spirituali che andarono sempre più avanti, tramite i quali coloro che diventavano credenti furono condotti sempre più Profondamente nella Parola di Dio. Sotto il ministerio di John Wesley e di molti altri, che apparirono nello stesso tempo, incominciò un nuovo risveglio, nel quale fu posto l’accento sulla santificazione, ossia sul fatto che la Parola di Dio deve essere vissuta. Mentre prima le persone avevano raggiunto nella preghiera la certezza di aver ricevuto il perdono dei peccati e di essere stati giustificati, adesso coloro che erano diventati credenti pregavano per la santificazione e anche la sperimentavano. La fede venne sempre secondo la parola dell’Evangelo che veniva predicata. Questo secondo movimento di risveglio è entrato nella storia della Chiesa come «Risveglio metodista». Era un portare avanti i credenti in una vita consacrata a Dio.

Anche il movimento del battesimo ha avuto il suo inizio nel tempo della Riforma. Le diverse correnti di fede come i Mennoniti, i Battisti, il Movimento di Pentecoste e altri praticarono di nuovo il battesimo dei credenti per immersione. Chi era diventato credente, non rimaneva fermo alla giustificazione e all’esperienza della santificazione, ma, in ubbidienza al comandamento del Signore, si faceva battezzare per immersione. È evidente che, in tutti questi risvegli spirituali dalla Riforma in poi, lo Spirito di Dio ha riportato alla luce le verità bibliche che erano andate perdute. Il traguardo consiste in questo: che alla fine del tempo della grazia, al ritorno di Gesù Cristo, la Chiesa neotestamentaria sia trovata nello stesso stato come era al principio nel tempo degli apostoli. Il Signore ha promesso nella Sua Parola che sarebbero venuti dei tempi di refrigerio e una «pioggia spirituale» e che, prima del ritorno di Cristo, avrebbe avuto luogo una piena restaurazione. “Ravvedetevi dunque e convertitevi, onde i vostri peccati siano cancellati, affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio e ch’Egli vi mandi il Cristo che v’è stato destinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; tempi dei quali Iddio parlò per bocca dei suoi santi profeti che sono stati fin dal principio” (Atti 3:19-21 e altri).

Come dal principio della Chiesa neotestamentaria nel corso dei secoli successivi, ebbe luogo uno sviluppo di allontanamento dalla Parola per fare posto a tradizioni, così, all’inverso, dal tempo della Riforma ha avuto luogo in mezzo ai credenti biblici uno sviluppo di allontanamento dalle tradizioni tramandate per ritornare alla predicazione primitiva della Parola di Dio.

Alla svolta del secolo incominciò una potente azione dello Spirito, che si diffuse su tutti i continenti. In questo risveglio ogni Paese ha avuto la propria pagina di storia. Lo Spirito di Dio operò nel mondo intero, però l’avvenimento del 1906 a Los Angeles, all’«Azusa Street» viene considerato come la «nascita» del «Movimento di Pentecoste». I Pentecostali trinitari passarono sotto silenzio che l’Assemblea all’«Azusa Street» era un Chiesa «Oneness», una Chiesa unitariana, dunque un gruppo che credeva all’«unità» di Dio. Fu il predicatore Charles F. Parham, nell’ottobre del 1900, ad aprire il «Bethel College» a Topeka, nel Kansas, USA. Nel 1905, egli incominciò con un seminario biblico a Houston, nel Texas. Vi prese parte William J. Seymour, che poi divenne celebre, il conduttore della chiesa all’«Azusa Street», dove incominciò questa azione dello Spirito, che si diffuse su tutta la faccia della terra. Più tardi fu data a questo movimento la definizione «United Pentecostal Church International».

In Germania — purtroppo bisogna dirlo: in nessun altro Paese sulla terra — i conduttori religiosi, a motivo di certi avvenimenti accaduti a Kassel, causati da due presunte «profetesse» provenienti dalla Norvegia, si sono generalmente opposti all’operato dello Spirito. Giudicarono qualcosa che non avevano personalmente sperimentato. Il 15 settembre 1909 essi firmarono la cosiddetta «Dichiarazione di Berlino». In essa sono elencati i nomi di coloro che l’hanno firmata. In questa dichiarazione il Movimento di Pentecoste, compresi i suoi conduttori, fu accusato di essere «indemoniato» e fu definito «spirito pentecostale infernale». Questi uomini non sapevano che lo Spirito soffia dove vuole? In coloro che giudicarono in tal modo, lo Spirito non ha soffiato né operato. Senza esserne consapevoli, furono vittime dei loro propri argomenti e hanno commesso il peccato imperdonabile contro lo Spirito Santo (Luca 12:10).

Molti sono del parere che, per questo motivo, la benedizione di Dio è stata distolta dalla Germania e la maledizione, con tutte le sue conseguenze della Prima e della Seconda guerra mondiale, è venuta sulla nostra patria. Proprio Berlino è diventato il quartier generale del distruttore, che ha causato il più terribile Olocausto di tutti i tempi. In ogni caso, la parola della Sacra Bibbia: “Quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà!  (Gal. 6:7) vale anche per i conduttori religiosi che non riconoscono l’ora della visitazione della grazia di Dio. È vergognoso quando uomini, i quali prendono in mano la Sacra Bibbia e La predicano, perdono il rispetto davanti ai capitoli della Sacra Scrittura che parlano dell’azione dello Spirito Santo, perché non la vogliono accettare, e pronunciano perfino una sentenza.

Nel Cristianesimo primitivo si investigava la Sacra Scrittura per sapere se le cose stavano così: “…ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così” (Atti 17:11). Questi uomini, che si associano distintamente al pietismo, sono diventati vittime della loro propria religiosità. Ad un confronto con la Sacra Scrittura, avrebbero dovuto comprendere che il loro ministerio, la loro predicazione e la loro pratica non concordavano per nulla con gli apostoli e che Dio aveva da dare più di quel che avevano ricevuto fino a quel tempo. Ci sono semplicemente troppe persone che sono rimaste irrigidite nelle loro forme e che si sono fermate, spiritualmente parlando. Dio però non è un Dio dei morti, ma dei vivi. Dove Egli opera per mezzo del Suo Spirito e della Sua Parola, i morti, spiritualmente parlando, vengono risvegliati e resi viventi tramite la fede in Gesù Cristo.

Subito dopo la Seconda guerra mondiale, Dio, nella Sua fedeltà, ha fatto un inizio completamente nuovo. Quale Suo strumento e portavoce, Dio si servì di William M. Branham (1909–1965) il quale, nel fatale anno 1933, fu ordinato predicatore dal dott. Roy Davis nella confessione dei «Battisti del Sud» degli USA. Come l’apostolo Paolo poteva riferire su una chiamata celeste e dire: “Or avvenne che…” (Atti 22:6), così anch’egli poteva rendere testimonianza della sua chiamata soprannaturale. Avvenne la sera del 7 maggio 1946, quando la Luce soprannaturale s’irradiò nella stanza come un potente proiettore, nella quale ad un tratto stette davanti a lui un visitatore celeste, la cui sembianza egli poté esattamente descrivere, che gli disse: «Non temere! Sono stato mandato da te dalla presenza di Dio…». Come l’apostolo Paolo, egli narrò in diverse occasioni quel che avvenne in quel tempo, quel che gli venne detto e quale compito gli era stato affidato. Come è ormai risaputo, egli era l’unico nella nostra generazione ad aver ricevuto una simile chiamata e missione divina.

La storia della salvezza neotestamentaria ha incominciato con l’operato soprannaturale di Dio sulla terra: un angelo venne da Zaccaria e annunciò la nascita di Giovanni Battista; un angelo venne da Maria e annunciò la nascita di Gesù Cristo. L’intero esercito celeste cantò al disopra dei campi nei dintorni di Betlemme e un angelo annunciò: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore” (Luca 2:11). Ciò attraversa tutto il Nuovo Testamento come un filo rosso fino al libro dell’Apocalisse, dove subito nel primo capitolo viene riferito della missione dell’angelo a Giovanni: “Rivelazione di Gesù Cristo…che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni” (Apoc. 1:1). Dove Dio è all’opera, avviene ancora oggi qualcosa di soprannaturale — come allora a Pentecoste e dopo.

Con William Branham, così è piaciuto a Dio, incominciò il risveglio mondiale di salvezza e di guarigione di questo secolo. Tutti gli evangelisti — Oral Roberts, T.L. Osborn, Tommy Hicks e molti altri — che in seguito furono conosciuti nel risveglio di guarigione, sono apparsi soltanto anni dopo. Se sono sinceri, confermeranno di aver ricevuto la loro ispirazione durante una riunione di William Branham, di essere stati fortificati nella loro fede e di aver poi iniziato il loro ministerio. Un’eccezione costituisce Billy Graham che è stato eletto evangelista dalla South Baptist Convention  nel 1950, ma non aveva alcun ministerio di guarigione. I movimenti spirituali che esistono oggi e i ministeri nel movimento di guarigione e di risveglio risalgono per la maggior parte al ministerio precursore di William Branham che incominciò nel 1946. La stessa cosa vale per gli «Uomini d’Affari del Pieno Evangelo» e per le diverse correnti carismatiche, di qualsiasi specie siano.

Dai giorni del Signore e degli apostoli non c’è stato nessun ministerio paragonabile al suo. Dopo la predicazione, chiamava le persone a prendere una decisione per Cristo e poi pregava per gli ammalati. Non ha solamente consolato i casi più difficili, ma ha pregato per ogni persona e ha preso Dio in parola. Con ciò metteva sempre l’accento sulle parole di Ebrei 13:8: “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” e di Giovanni 14:12: “In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori…”.  Credeva a quel che il Signore aveva detto, e avvennero segni e miracoli di cui possono testimoniare milioni di persone nel mondo intero.

In grandi riunioni, che molto presto raggiunsero delle masse mai conosciute prima, sul podio i ciechi ricuperarono la vista, i sordi l’udito, i muti la parola, e i paralitici si misero a camminare. Innumerevoli malati e sofferenti furono guariti, anche malati di diverse forme di cancro. Infatti, alla sua chiamata, fu detto a W. Branham che gli sarebbe stato dato da Dio un dono di guarigione e che nulla avrebbe potuto resistere alla sua preghiera, nemmeno il cancro, se riusciva a ottenere che le persone lo credessero. Segni e miracoli di ogni genere, come nel ministerio del Signore Gesù Cristo, sono avvenuti nella nostra generazione. I testimoni oculari esclamavano sempre: “Nessuno può fare questi miracoli…se Dio non è con lui” (Giov. 3:2).

William Branham non apparteneva né ai «Trinitari» né agli «Unitariani» (Gesù solo).Purtroppo, così come avvenne allora con Gesù, il suo ministerio fuori del comune è stato diffamato dai conduttori religiosi a livello internazionale. E di nuovo era un tedesco, il dott. tal dei tali che, per primo in un libro, associò al maligno non solo William Branham, in modo particolare, ma anche altri evangelisti con un ministerio di guarigione. Quel che è strano però, è che simili persone non hanno nulla da offrire se non un teorico profluvio di parole. Da loro non v’è la benché minima traccia di una conferma divina. Come gli scribi presuntuosi e convinti di sé attribuirono il ministerio del Signore a Beelzebub, così fecero i loro colleghi in questo tempo.

Tutti gli evangelisti, che dagli anni ‘40 fino alla metà degli anni ‘60 si presentarono nei risvegli di guarigione, hanno conoscenza di prima mano di quel che Dio ha fatto. Poiché William Branham predicava il «Pieno Evangelo», le due grandi correnti di Pentecoste, le Assemblies of God, le «Assemblee di Dio», e la United Pentecostal Church,  la «Chiesa Unita Pentecostale», ne hanno approfittato al massimo. Quando però fu fissato un giorno in cui doveva parlare con rappresentanti di queste due Chiese e decidersi per una — perché ognuna lo voleva soltanto per sé stessa — Dio gli diede una visione. Vide due alberi carichi di frutti maturi. Sull’uno stava scritto «Trinity» (Trinità) e sull’altro «Oneness» (Unità). In questa visione vide sé stesso posto tra questi due alberi, una mano appoggiata all’uno e l’altra all’altro. Scosse entrambi gli alberi con grande forza, ed ecco, tutti i frutti di questi alberi caddero su di lui. Raccontò questa esperienza ai fratelli, che prima non volevano parlare gli uni con gli altri. Egli disse loro: «Vedete, Dio non permette che io parteggi per una direzione. Egli mi manda al Suo popolo disperso in questi due campi pentecostali e dappertutto». Allora si strinsero la mano e William Branham pregò per loro. Il risultato fu una collaborazione per anni e, quale frutto della predicazione, una ricca raccolta di anime entrò nel Regno di Dio.

Le Chiese pentecostali ricevettero molto volentieri le folle che affluirono a loro tramite il ministerio di Branham, però in seguito lo rigettarono in parte a cagione delle sue dottrine fondate unicamente sulla Sacra Scrittura. Per questo, David Du Plessis, che nel 1951 partecipò alle storiche riunioni nell’Africa del Sud di Branham e lo seguì negli USA — che, dopo, fu conosciuto nel mondo intero come «Mr. Pentecost», ma che evidentemente aveva più spirito ecumenico che Spirito Santo — ne ha la grande responsabilità. Pronunciò la seguente frase paradossale: «Branham è un grande e vero profeta, al quale il Signore rivela tutto, però non ascoltate ciò che egli insegna!». Come si possono conciliare questi due pensieri? Può scaturire dalla stessa sorgente il dolce e l’amaro? Allo stesso modo si pronunciarono Gordon Lindsay, Kenneth Hagin e altri. Tutti loro non avrebbero avuto il dovere di investigare la Sacra Bibbia ed esaminare sé stessi? Preferirono però giudicare dal loro punto di vista, e ciò avviene fino ai nostri giorni.

 

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