IL MINISTERIO NEL NUOVO TESTAMENTO

 

Gli apostoli ebbero il privilegio di essere ammaestrati per anni dal loro Signore e Maestro, perfino per quaranta giorni dopo la Sua risurrezione. Paolo Lo vide dopo la Sua ascensione nella Luce soprannaturale e udì la Sua Voce nella sua lingua materna, l’ebraico: "… perché per questo ti sono apparso: per farti ministro e testimone delle cose che hai viste, e di quelle per le quali ti apparirò ancora, liberandoti da questo popolo e dalle nazioni, alle quali io ti mando per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio…" (Atti 26:12-13). Così precisi sono una chiamata divina e un mandato per la grande importanza che hanno nella storia della salvezza! L’apostolo si rivolge non solo alla Chiesa, ma anche ai profeti e a coloro che sono spirituali e constata di non trasmettere le proprie idee, ma quel che il Signore ha comandato. "Se qualcuno pensa di essere profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo sono comandamenti del Signore. E se qualcuno lo vuole ignorare, lo ignori" (1 Cor. 14:37-38).

Tutta la Bibbia, l’Antico e il Nuovo Testamento, è Parola di Dio. Tramite i profeti e gli apostoli è Dio stesso che ha parlato; essi operavano per diretto incarico Suo. Paolo poteva dire: "Poiché questo vi diciamo per parola del Signore" (1 Tes. 4:15). Solo colui che trasmette ciò che hanno detto questi uomini di Dio per incarico di Dio dice in realtà quel che Dio ha detto. Soltanto in un simile caso anche gli ascoltatori possono testimoniare: "Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola del Signore, che è nella tua bocca, è verità" (1 Re 17:24).

In tutte le confessioni religiose, chi può dire oggi che la Parola di Dio è ancora la pura Verità nella bocca di coloro che La predicano? Soltanto chi insegna e battezza come gli apostoli, insegna e battezza correttamente. L’ordine divino per la Chiesa di Cristo è stato stabilito nel principio e, da Gerusalemme, è andato in tutto il mondo quale Parola di Dio. Adesso, le dottrine e la pratica debbono essere esattamente come in quel tempo.

Paolo, l’uomo di Dio, tre anni dopo la sua conversione, intraprese il primo viaggio verso Gerusalemme, per parlare con Pietro. Durante i quindici giorni del suo soggiorno, venne a conoscenza di tutto quel che c’era nel principio. Incontrò anche Giacomo, il fratello del Signore. Quattordici anni dopo, lo stesso Paolo, in seguito a una rivelazione, fece ancora una volta un viaggio a Gerusalemme, con Barnaba e Tito. Questa volta non per informarsi, ma per confrontare se poteva sussistere con la sua predicazione e se non aveva corso in vano (Gal. 1:18 – 2:2).

Perciò tutti i predicatori, tutti gli evangelisti, dottori e profeti, tutti gli operai nel Regno di Dio vengono invitati a fare nello spirito lo stesso viaggio a Gerusalemme e a paragonare realmente se la loro predicazione e la loro pratica concordano con la Parola scritta. Il raffronto deve essere fatto sempre con l’originale. Cosa c’era e come era nel principio, così deve essere alla fine: una piena armonia della Chiesa–Sposa con Dio e con la Sua Parola prima del ritorno di Gesù Cristo! Un totale ritorno alle dottrine bibliche e alla pratica apostolica, ecco il comandamento e il messaggio dell’ora!

Le falsificazioni e i travisamenti che incominciarono ben presto si sono riflessi nella grande apostasia e trovarono il loro primo punto culminante nell’organizzazione al Concilio di Nicea nel 325 d.C. Seguirono altri Concili e cominciò il Medioevo — l’epoca delle tenebre — in cui la luce della Parola di Dio quasi si estinse. Finalmente arrivò una nuova breccia con la Riforma, seguita nei secoli successivi da risvegli, tramite i quali il Signore metteva sempre di più le verità bibliche sul candelabro. Le vecchie tradizioni continuarono purtroppo anche nei risvegli che avvennero dall’inizio del ventesimo secolo per mezzo di un potente operato dello Spirito. Così il nemico è riuscito, anche là dove lo Spirito di Dio operò, a presentare ciò che è giusto come falso, e ciò che è falso come giusto. Il vecchio lievito ha sempre guastato ogni cosa nuova. Sorsero Chiese e Comunità organizzate e continuò l’antica tragedia!

Ciò che il Signore disse in quel tempo agli Ebrei vale anche per il Cristianesimo apostatato: ""Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com’è scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini". Diceva loro ancora: "Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!"" (Marco 7:6-9). Potrebbe essere che ogni adorazione, anche la lode nelle riunioni carismatiche, sia vana, perché vengono credute delle dottrine d’uomini e dei comandamenti d’uomini invece della Parola di Dio? Gesù, il Signore, pose la condizione e disse: "Chi crede in me, come ha detto la Scrittura…" (Giov. 7:38). Il Signore richiede un’adorazione in Spirito e Verità (Giov. 4:24). La Parola di Dio è la Verità nella Quale lo Spirito Santo conduce i veri credenti e li santifica.

Oggi che siamo così vicini al ritorno di Gesù Cristo, si tratta anche della parte profetica come Pietro già in quel tempo lo espresse sottolineandolo in un modo meraviglioso: "Poiché non è coll’andar dietro a favole artificiosamente composte che vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signor Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà" (2 Piet. 1:16). L’apostolo Pietro era testimone oculare del glorioso avvenimento sul Monte della Trasfigurazione. Poteva scrivere con piena certezza: "Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori" (2 Piet. 1:19).

Chi può veramente dire oggi di essere in possesso della Parola profetica — non nella Sua interpretazione, ma nel Suo adempimento — che lo illumina come una lampada splendente? Non si è così tanto occupati dappertutto con le proprie profezie, avendo sempre qualcosa di nuovo da esporre, da non sentire affatto il richiamo della Parola profetica scritta? Nessuna profezia della Scrittura permette un’interpretazione di propria volontà né può essere annullata tramite le molte profezie personali; al contrario: le profezie prodotte dall’uomo vengono annullate tramite l’autorità della Parola di Dio. Le profezie della Scrittura sono sempre collegate con promesse legittimate dal loro adempimento.

Se in questo tempo non dovesse seguire una divina amministrazione della giustizia, questo esposto avrebbe mancato il suo scopo. ""Venite, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri". Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del Signore" (Is. 2:3b). La vera Parola è uscita da Gerusalemme. Lì apparvero i profeti, il Signore e gli apostoli, lì è stato posto il fondamento per la Chiesa neotestamentaria, lì è nata. È lì che deve ritornare nell’insegnamento, nella pratica e nell’operare!

 

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